«Soldi tolti alle Regioni» «Non abbiamo niente - ha detto - contro chi gli 80 euro li prende, al di là del fatto che vengono lasciati fuori i più bisognosi, i disoccupati e i pensionati. Ma il modo per recuperare le risorse, il 'montepremi' che vale 6 miliardi e 400 milioni di euro, è una farsa: se decidi di fare un finanziamento, lo devi fare con soldi tuoi. È troppo facile, e c'è il rischio che passi il principio, farlo togliendo soldi alle Regioni e agli enti locali, tanto più con tagli orizzontali, basati sulla spesa storica del 2013. Così si premiano le Regioni più sprecone: se, ad esempio, per i siciliani si tradurrà in una limatura di unghie, a noi taglierebbero un braccio».
Sul piede di guerra Zaia ha quindi detto che, pur non essendo d'accordo con i tagli - «si va a ledere l'autonomia di bilancio delle Regioni, in maniera arbitraria, mettendoci in grande difficoltà, si è scelta questa strada di insinuarsi nella partita attraverso le modalità di finanziamento che riteniamo non corrette, non distinguendo tra Regioni virtuose e non virtuose». «Siamo preoccupati - ha concluso - perché, per questa strada, c'è il timore che si metta mano anche ai fondi per il servizio sanitario. Il Governo i soldi non li ha, ha fatto un provvedimento senza coperture, e vogliamo che sia chiaro anche alla gente che quel che gli danno con una mano, lo sottraggono al territorio con un caterpillar».
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