Droga dell'Isis, sequestrate 14 tonnellate a Salerno: è la stessa usata dai terroristi al Bataclan

Droga dell'Isis, sequestrate 14 tonnellate a Salerno: è la stessa usata dai terroristi al Bataclan
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Luglio 2020, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 17:12

È probabilmente il colpo più duro mai inferto dalle forze di polizia ai canali di sostentamento dell' Isis. E a metterlo a segno, nel Porto di Salerno, è stata la Guardia di Finanza di Napoli. Un'operazione a tal punto importante da spingere il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a complimentarsi con le fiamme gialle: «Un duro colpo al terrorismo internazionale e la dimostrazione che l'Italia mantiene sempre alta la guardia», ha twittato il premier.

Le anfetamine, ben 14 tonnellate, sono stato scovate nello scalo campano che dista appena 55 km dal capoluogo partenopeo, in tre container sbarcati da una nave cargo proveniente dalla Siria, approdata a Salerno e poi ripartita. Le pasticche, 84 milioni, erano tra bobine di carta e ingranaggi industriali destinati a una società svizzera, su cui sono in corso accertamenti. Si tratta di droga sintetica verosimilmente prodotta negli impianti chimici siriani, ritenuti sotto il controllo dei terroristi del sedicente Stato Islamico.

Droga, in calo consumo di erba e fumo, boom della cocaina. Direzione antidroga: «Attenzione agli ordini via web»

Il sequestro, (eseguito dal Gico e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli, guidati, rispettivamente, dal colonnello Giuseppe Furciniti e dal colonnello Domenico Napolitano, coordinati direttamente dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo) ha consentito di evitare che le piazze di spaccio campane, italiane ma anche europee venissero letteralmente inondate da un vero e proprio fiume di droga: 84 milioni di pasticche con il marchio «captagon», esattamente dello stesso tipo di quelle che la polizia francese ha trovato nel 2015 nei covi di Parigi utilizzati dai terroristi del Daesh per compiere l'attentato terroristico al Bataclan

Terrorismo, il documento (americano) che accusa l'Iran: «Ogni anno 700 milioni per gli attacchi»
+++Il murales di Banksy del Bataclan: la prima foto dopo il ritrovamento+++

 



Il ritrovamento è frutto di una intercettazione captata durante un'attività investigativa dell'Antimafia, peraltro ancora in corso, finalizzata a tenere sotto controllo i movimenti di esponenti ritenuti affiliati ad alcuni clan di camorra che gestiscono, con la collaborazione di broker di caratura, il narcotraffico internazionale. Un business che durante il lockdown imposto dal coronavirus ha subito un' importante flessione ma che ora, con la ripresa delle attività, sta rapidamente riguadagnando quota.

Droga a Roma, il “delivery” è il nuovo sistema di spaccio

L'informazione acquisita dagli inquirenti, ritenuta particolarmente affidabile, però, non lasciava neppure lontanamente sospettare che ci si sarebbe trovati davanti al più cospicuo carico di anfetamine mai intercettato a livello mondiale, come ha sottolineato lo stesso colonnello Domenico Napolitano. La nave, partita da un porto siriano, ha scaricato i tre container a Salerno per poi proseguire il suo viaggio. Secondo quanto emerso dall'analisi dei documenti di viaggio, le bobine e gli ingranaggi industriali erano destinati a una società che ha sede sul territorio elvetico. La spedizione è stata però bloccata nel Porto di Salerno dove la Guardia di Finanza si è presentata con in mano un decreto di sequestro emesso dal gip su richiesta della DDA di Napoli, insieme con personale dell'Agenzia delle Dogane.

Particolarmente complesse le operazioni per individuare la «droga dello Jihad», stipata tra carta e metallo, in maniera da nasconderla agli scanner. Ma gli inquirenti erano sicuri di riuscire a scovarla e hanno chiesto aiuto a personale specializzato dipendente di due società, riuscito a estrarre la sostanza stupefacente da 38 delle 40 bobine sequestrate (nelle prime due, di copertura, non ce n'erano), a colpi di smerigliatrice. Gli 84 milioni di pasticche, vendute al prezzo di mercato (12-15 euro) ciascuna, avrebbero prodotto un guadagno pari a oltre un miliardo di euro per la camorra ma anche per l' Isis che in questo modo si procura fondi e finanzia gli attacchi all'Occidente.

Secondo la Drug Enforcement Administration, l' Isis fa largo uso di quella sostanza laddove esercita la sua influenza. Controlla la produzione, lo spaccio e il traffico tanto da essere diventato il primo produttore mondiale di anfetamine.

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA