Le mamme dei disabili scrivono a Gualtieri: «Dateci il bonus, non lasciateci ancora volta volta soli»

Le mamme dei disabili scrivono a Gualtieri: «Dateci il bonus, non lasciateci ancora volta volta soli»
di Maria Lombardi
3 Minuti di Lettura
Martedì 30 Giugno 2020, 13:34

La fase 3 per loro non è mai cominciata e nemmeno la 2. Le caregiver sono ferme alla fase 1, in piena emergenza, «finché non riaprono i servizi la vita per noi non ricomincia e si rimane sospesi». A far tutto: assistere, intrattenere, educare, come è stato in questi mesi di emergenza, «in solitudine e nel più totale abbandono». E adesso si rivolgono al ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri per chiedere che venga loro riconosciuto un bonus. L'indennità di 600 euro al mese per chi si è preso cura di un parente in condizioni di disabilità e non autosufficienza - per i mesi di aprile e maggio - doveva essere introdotto nel Decreto Rilancio: ma  l’emendamento è stato cancellato dai relatori della commissione bilancio. Niente più bonus, dunque, al momento. Le mamme e i papà tornano a chiederlo.

Welfare come Te: non solo “benefits” ma progetti di responsabilità sociale

Le caregiver a Mattarella: «Non firmi il decreto Rilancio, crea discriminazioni tra disabili»

Le caregiver a Mattarella: «Non trattateci come cittadini di serie B»


«È un gesto che ci ridà speranza, ci fa sentire meno soli, meno trasparenti, meno indifesi - scrivono i caregiver nella lettera - Per noi caregiver familiari è difficile anche pensare di esporre la nostra dimensione di vita, abituati come siamo alla rinuncia di tutti i diritti relativi alla nostra individualità, che dovrebbero invece essere inalienabili. L’individuazione di un bonus è un gesto significativo che non rimanda la presa di coscienza che noi esistiamo. La preghiamo di sostenere fino in fondo questo riconoscimento alla nostra condizione e dignità di persone. Di dare un segnale minimo ma tangibile che non ci avete dimenticati, che usciamo dall’ombra e che ci riconoscete apertamente il servizio che rendiamo e abbiamo reso a tutta la collettività sobbarcandoci l’aggravio di cura dettato dalla sospensione delle prestazioni che sono indifferibili perché figlie dei diritti dei nostri congiunti con disabilità».

La lettera di Caregiver Familiari Comma 255 ha già raccolto oltre 2mila sottoscrizioni in un giorno.
«Chiediamo di essere riconosciuti senza ulteriori rimandi ad una legge che è ferma in Senato da due legislature e non riesce a trovare una formulazione corretta per la definizione della figura del Caregiver Familiare, per il riconoscimento di un indennizzo e di tutele idonee a dare dignità a queste persone che con infinito amore ma a prezzo della propria individualità si prendono cura di congiunti con disabilità conviventi, sostituendosi alle carenze dello Stato»

© RIPRODUZIONE RISERVATA