La Fondazione Varrone
A tendere una mano alla scuola, ieri, è arrivata la Fondazione Varrone: «Siamo pronti a mettere a disposizione i nostri spazi per le necessità degli istituti cittadini – ha annunciato il presidente Antonio D’Onofrio - a Rieti abbiamo l’auditorium di Santa Scolastica (via Terenzio Varrone, ndr) e di San Giorgio (l’ex chiesa, ndr), Palazzo Dosi (foto) e altri immobili: è un contributo che ci sentiamo di dare alla comunità scolastica nel caso ne abbia bisogno».
Gli istituti del Comune
Nel frattempo, stamattina la consigliera provinciale con delega all’Edilizia scolastica Claudia Chiarinelli ha convocato i dirigenti scolastici degli istituti superiori per ottenere planimetrie e fabbisogni di ogni scuola, per capire quale sarà il numero di studenti “esodati” a causa delle norme Covid. Stessa cosa, domani, faranno gli assessori comunali ai Servizi sociali Giovanna Palomba e ai Lavori pubblici Antonio Emili con i dirigenti delle scuole comunali: «Come Comune abbiamo risposto al bando del Miur che ci consentirà di finanziare con circa 220 mila euro gli interventi di riqualificazione delle scuole a seguito delle norme Covid – spiega Emili – Ai dirigenti scolastici ho detto che dovremo perlustrare tutte le soluzioni possibili prima di adottare le più disagevoli, come l’idea dei doppi turni che non è priva di conseguenze. Cercheremo di reperire altre strutture comunali, come un’ala della Pascoli che può essere recuperata». E’ invece rimasta senza risposta la richiesta del Comune al Miur di ottenere i moduli provvisori e quella indirizzata al commissario straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini di poter destinare il finanziamento previsto per l’adeguamento sismico della Minervini-Sisti alla costruzione di un nuovo polo scolastico nell’area antistante al Perseo, così da far guadagnare al tribunale di Rieti nuovi spazi in quella che sarebbe divenuta l’ex Minervini-Sisti: «Fin dal nostro insediamento chiedemmo al ministero e al Commissario al sisma i moduli, sede alternativa per gli istituti assoggettati all’adeguamento sismico e che oggi sarebbero la soluzione ideale per ridistribuire gli studenti – conclude Emili – Ma non abbiamo mai avuto risposte né sui moduli né sulla rimodulazione del finanziamento della Minervini-Sisti. Una soluzione, quest’ultima, che ci avrebbe permesso anche di trasformare la Sisti in un polo di transito delle scolaresche sottoposte ad adeguamento sismico».
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