Pop Bari, ok alla trasformazione in spa. Nel piano 650 esuberi

Pop Bari, ok alla trasformazione in spa. Nel piano 650 esuberi
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Lunedì 29 Giugno 2020, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 21:02
Via libera alla trasformazione della Banca popolare di Bari in società per azioni e all'aumento di capitale. È arrivato oggi al termine di una assemblea straordinaria dei soci dell'istituto con oltre 35mila partecipanti, il 96% dei quali ha votato a favore.

Soddisfatto il premier, Giuseppe Conte che parla di passaggio importante: «L'assemblea ha dimostrato il pieno apprezzamento dei soci e della comunità locale per il progetto di rilancio, che, in linea con criteri e logiche di mercato, porterà a rafforzare questo presidio bancario, essenziale per sostenere gli sforzi di famiglie e imprese e rilanciare l'economia del territorio, particolarmente provata in questa difficile fase emergenziale».

La banca è salva, dopo mesi di incertezze culminate nel commissariamento di Bankitalia e nell'arresto dei suoi ex amministratori. Adesso, dopo la prima fase di patrimonializzazione, comincerà il rilancio di quella che aspira a diventare una «banca del Mezzogiorno e per il Mezzogiorno», la «Popolare di Bari 2.0» per usare le parole dei commissari straordinari Antonio Blandini ed Enrico Ajello.

L'assemblea si è tenuta in prima convocazione, nella sede amministrativa di Corso Cavour, a Bari. Vi hanno partecipato i commissari, il comitato di sorveglianza, il rappresentante designato della Computershare Spa, delegato da quasi 40mila dei 69mila azionisti, il segretario incaricato e, da remoto, il rappresentante comune degli obbligazionisti. Gli azionisti, impossibilitati a partecipare fisicamente per le norme anti-Covid, hanno votato online fino al 27 giugno. Oggi in assemblea sono state formalizzate le loro volontà. Al termine i commissari si sono detti «particolarmente emozionati del fatto che le votazioni sono state approvate con circa il 96% di voti favorevoli. Questo vuol dire che il progetto è stato pienamente compreso e che la banca continua».

Una operazione che «si inquadra in un progetto più ampio di rilancio dell'economia e di sostegno a famiglie e imprese del Mezzogiorno d'Italia», ha commentato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che ha espresso «grande soddisfazione» per l'esito dell'assemblea. Soddisfazione condivisa anche dall'ad di Mediocredito Centrale, Bernardo Mattarella e dall'ad di Invitalia, Domenico Arcuri. Ha espresso invece preoccupazione il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, per i tagli di filiali e risorse umane che colpiranno l'Abruzzo con il salvataggio della banca.

Il piano prevede che il Fitd (Fondo interbancario tutela depositi) partecipi con uno stanziamento di 1,17 miliardi di euro, compresi i 364 già anticipati, mentre il Mcc (Medio credito centrale), che assumerà il controllo dell'istituto barese, parteciperà con 430 milioni. «Da ora in poi - ha sottolineato Ajello - ci sono tutti i mezzi e tutte le condizioni per dare avvio al rilancio e quindi all'implementazione del piano industriale così come è stato definito», compresi i 650 esuberi e il taglio di 91 filiali, ma con la garanzia delle somme «per poter provvedere all'adempimento dei debiti della banca, incluse le obbligazioni subordinate».

Ai soci, che hanno tempo per decidere fino al 31 luglio, vengono proposti warrant, cioè azioni gratuite, e risarcimenti di 2,38 euro per ogni azione acquistata negli aumenti di capitale 2014-2015. Per gli azionisti esclusi dall'offerta risarcitoria, invece, «verrà aperto un tavolo di conciliazione e solidarietà, le cui regole verranno decise anche insieme alle associazioni di azionisti», hanno riferito i commissari.

E proprio oggi Amco ha sottoscritto l'acquisto di 2 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi dalla Popolare di Bari per complessivi 500 milioni di euro.
ll portafoglio è composto per circa il 60% da posizioni classificate come unlikely to pay (utp) e per la parte rimanente da sofferenze
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«Prendiamo atto con soddisfazione della trasformazione della Banca Popolare di Bari in Spa e apprezziamo il lavoro svolto dai Commissari Antonio Blandini ed Enrico Ajello - ha commentato Massimo Masi, segretario generale della Uilca -. In questa operazione di salvataggio ognuno ha fatto la sua parte, anche noi sindacato che con la firma dell’Accordo abbiamo dato prova di coesione e di grande responsabilità, contribuendo a salvare molti posti di lavoro. Ora tocca ai Commissari e alla nuova gestione far sì che le buone intenzioni si traducano in azioni concrete. Ci auguriamo davvero che la nuova Banca Popolare di Bari sia in grado di diventare un punto di riferimento per il Mezzogiorno, per le famiglie e le imprese del Sud Italia, all’interno di un reciproco rapporto di fiducia e di scambio. E’ giunto il momento di voltare pagina e ricominciare creando un gruppo di dirigenti capaci e leali. Per noi Uilca è fondamentale cambiare tutto il management che ha portato la Banca in questa situazione: ci stiamo attivando per costituirci parte civile contro la vecchia gestione».
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