Corsetti, direttore del Teatro di Roma: «Amleto al Quarticciolo, poi un autunno kafkiano»

Turning Orlando’s version del coreografo Sciarroni (9 e 10 luglio al Teatro India)
di Simona Antonucci
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Lunedì 29 Giugno 2020, 17:07

Ha il passo di Amleto e il suono di Chet Baker, il nuovo progetto del Teatro di Roma che giovedì, 2 luglio, riapre alla città. Con le note di “Shadows”, diario del jazzista, trasformato in spettacolo dal trombettista Fabrizio Bosso, il pianista Julian Oliver Mazzariello e l’attore Massimo Popolizio, al Teatro Argentina, il 2 luglio.

E con il verde del Parco di Tor Tre Teste al Quarticciolo dove il direttore artistico (e non più direttore generale: «preferiamo una governance collegiale»), Giorgio Barberio Corsetti, inaugura il progetto dedicato all’inquieto adolescente shakespeariano che «prima del Covid, ma la crisi va letta e affrontata, sarebbe dovuto nascere da un incontro con i cittadini del Quarticciolo, per poi arricchirsi di contenuti ed esperienze facendo tappa sul palco di Tor Bella Monaca e di Ostia: inseguendo il giovane nelle periferie romane, per poi debuttare nel cuore di Roma».

«Riesco a conservare una parte di questo lavoro itinerante», continua Corsetti, «anche perché il materiale che ci è arrivato è interessante e toccante, coglie mille sfaccettature di un’educazione sentimentale. Al momento, andiamo in scena, il 15 luglio, nella valle stupenda a Tor Tre Teste dove apriamo il laboratorio. Ci sarà modo di tornarci, quando le condizioni saranno meno restrittive. Speriamo di esserne fuori presto, perché questo virus è la negazione del teatro che è fatto di respiro e di contatto».

Il Cantiere Amleto nasce da una call sui social intorno al tema dell’adolescenza usurpata, cui hanno risposto decine di abitanti del Quarticciolo declinando il personaggio in racconti, poesie, pezzi rap. «La performance prenderà la forma dei partecipanti al Cantiere». Per Corsetti, si sarebbe trattato della regia inaugurale del suo percorso alla guida del teatro e la prosecuzione ideale del lavoro ideato per Matera dove la sua Cavalleria rusticana ha animato i vicoli tra i Sassi, per poi finire su un palcoscenico hi-tech.

«L’impianto di ricerca e di incontro con il territorio resta lo stesso, certo a Matera si recitava tra la folla di turisti e spettatori. Tutto questo oggi non si può fare». Si potrà fare, invece, lo spettacolo su Kafka, in autunno. «Ripartiremo a settembre adattandoci alla situazione sanitaria. Una regia ridimensionata, ma non un monologo. Non ho voluto richiami al lockdown che ormai abbiamo tatuato addosso. Ma Kafka evoca, con potenza, e umorismo, l’idea di costrizione. E quindi, girando intorno alle negazioni, ripercorrerò la sua opera».

Intanto si pensa alla stagione Verso il ritorno, che dà il titolo al cartellone, articolato tra Argentina, India e online. Al Teatro Argentina, 200 posti, dopo “Shadows”, tornerà Davide Enia, che riporta in scena Maggio ‘43, sul massacro di Palermo (26 luglio) e l’odissea umana degli sbarchi in L’Abisso (17 luglio, in collaborazione con il Maxxi). Quindi il workshop del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli (15 luglio ore 21) e le prove aperte della prossima produzione Uomo senza meta, per la regia di Giacomo Bisordi e la drammaturgia di Arne Lygre (30 e 31 luglio ore 21).

Ad accompagnare il programma estivo, tutti i sabati di luglio (4, 11, 18 e 25 ore 19) Musica dalle finestre, concerti all’aperto dalle finestre dell’Argentina, con l’Orchestra di Roma Tre. Il Teatro India diventa un’arena estiva (154 posti): in cartellone Turning Orlando’s version del coreografo Sciarroni (9 e 10 luglio); il “jukebox-umano” di Demuru (16 e 17 luglio); i RedReading di Bartolini/Baronio, (11 e 18 luglio). L’Oceano Indiano in collaborazione con Deflorian proporrà Cronache Fluviali (dal 3 al 25 luglio), e Pezzi anatomici di mk (dal 28 al 30 agosto). Riprende la Scuola Serale, i laboratori per bambini anche al Teatro Torlonia, il Festival Dominio Pubblico. E il palinsesto digital su #TdROnline.

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