Elezioni in Francia, onda verde e astensione: Philippe trionfa a Le Havre, Hidalgo confermata a Parigi

Elezioni in Francia, onda verde e astensione: Philippe trionfa a Le Havre, Hidalgo confermata a Parigi
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Lunedì 29 Giugno 2020, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 00:11

Ha vinto l'astensione, arrivata al livello di record del 60% nel ballottaggio dei sindaci francesi. Anne Hidalgo riconquista facilmente Parigi, un'onda verde conquista la Francia con gli ecologisti che vincono a Lione, Marsiglia, Bordeaux e altre città. Sconfitto su tutti i fronti En Marche, il partito di Macron. A trionfare, solitario, è Edouard Philippe a Le Havre, ma il premier diventa il problema numero 1 per il presidente. L'astensione è letteralmente esplosa anche rispetto a quella di oltre il 54,5% del primo turno, tanto da provocare nel presidente Emmanuel Macron «preoccupazione».

A complicare le cose, oltre ai pessimi risultati di quasi tutti i candidati de La République en Marche (Agnès Buzyn a Parigi finisce quasi senza rappresentanti in Consiglio comunale, con il 13,7% dei voti), c'è proprio il successo crescente di Philippe. Al quale Macron ha subito fatto una telefonata di congratulazioni. I due si vedranno domattina per una resa dei conti, poi nei prossimi giorni il presidente annuncerà il rimpasto e forse le strade dei due si divideranno. Qualcuno si spinge a ipotizzare un Philippe pronto a candidarsi alle presidenziali nel 2022. Anne Hidalgo, come ampiamente previsto e nonostante la sua politica che ha diviso i parigini sull'assetto urbano e il traffico, ha avuto facilmente ragione delle sue avversarie. Rachida Dati ha ottenuto circa il 31% dei voti, rallegrandosi per aver «rivitalizzato la destra» nella capitale, la ex ministra della Salute Buzyn molto al di sotto delle pur modeste previsioni: «Parigi ha scelto la speranza» ha esultato Hidalgo sulla piazza dell'Hotel de Ville, attorniata dalla sua equipe, annunciando un'alleanza «ecologica e sociale». Gli alleati in posizione di maggior forza saranno proprio gli ecologisti di David Belliard, che avevano preso il 10,8% al primo turno.

L'onda verde, anche se non ha trionfato a Lille - dove il candidato ecologista Stéphane Baly ha ceduto al fotofinish a Martine Aubry, dirigente socialista che si avvia al quarto mandato consecutivo - ha travolto Lione, Marsiglia, Strasburgo, Bordeaux, Poitiers e Besancon oltre a una miriade di altri centri meno importanti. Si tratta di una svolta dopo gli insuccessi degli ultimi anni e di una tappa decisiva per le speranze di una gauche uscita annientata dalle presidenziali e dalle politiche 2017. Il movimento mondiale contro i cambiamenti climatici e la pandemia sembrano essere all'origine del clamoroso successo elettorale di un movimento che in Francia governava soltanto Grenoble fra le grandi città. Storica la vittoria a Lione, con Bruno Bernard che spazza via anni di governo centrista di Gerard Collomb, ora alleato con la destra Républicains.

A Marsiglia, Michèle Rubirola ha dato 10 punti di distacco all'erede di Jean-Claude Gaudin, l'uomo della destra che governava da anni la città. Esulta anche Marine Le Pen per la vittoria del suo ex compagno Louis Aliot a Perpignano, nel sud. È la prima volta che l'estrema destra del Rassemblement National va a governare una città di oltre 100.000 abitanti. Ma è anche, al momento, l'unica vittoria del partito della Le Pen in queste elezioni

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