Trump, slogan razzista: bufera su un tweet. Il tycoon costretto a cancellarlo

Trump, slogan razzista: bufera su un tweet. Il tycoon costretto a cancellarlo
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Domenica 28 Giugno 2020, 22:22 - Ultimo aggiornamento: 22:23

Nel pieno dell'ondata di proteste antirazziste che investe l'America è bufera su un video postato da Donald Trump, in cui alcuni suoi sostenitori inneggiano al 'white power', lo slogan dei suprematisti bianchi. A completare la frittata il commento con cui il presidente ha accompagnato le immagini: «Great people!», gente fantastica. Quanto basta per mettere in grave imbarazzo il suo staff, il partito repubblicano e per sollevare un vespaio che dopo qualche ora ha costretto il tycoon a una retromarcia: la cancellazione del tweet, prima che potesse arrivare l'ennesima censura da parte di Twitter contro i contenuti d'odio.

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Teatro del controverso episodio The Villages, una delle tante località della Florida meta di pensionati e veterani che arrivano da tutta l'America, una comunità dall'età media di oltre 67 anni. Il video di circa due minuti mostra un corteo di persone a bordo di macchinette elettriche, come quelle usate sui campi da golf, che indossano magliette pro-Trump e mostrano cartelli con gli slogan simbolo del tycoon, come 'Make America Great Again', 'Trump 2020' e 'America First'. In seguito a un diverbio con dei contromanifestanti, uno dei supporter trumpiani si sente distintamente urlare lo slogan razzista 'white power'. «Il presidente non ha sentito l'affermazione fatta nel video», lo ha difeso la Casa Bianca: «Quello che il presidente aveva notato era solo il grande entusiasmo da parte dei suoi tanti sostenitori». Fuori di sé invece Tim Scott, l'unico senatore afroamericano del Grand Old Party, che ha definito «terribile» il video stigmatizzando la scelta del presidente di ritwittarlo.

«Di fronte a cose del genere c'è solo una cosa da fare: alzarsi in piedi e dire che questo non è giusto», ha affermato Scott che ha chiesto esplicitamente al presidente di cancellare video e tweet. «Siamo nel mezzo di una battaglia per scegliere qual è la vera anima di questo Paese, e il presidente Trump ha scelto da che parte stare», ha commentato Joe Biden: «È la stessa cosa che il presidente fece dopo Charlottesville», ha aggiunto il candidato democratico alla Casa Bianca, riferendosi alla manifestante uccisa travolta da un'auto durante un corteo pacifista e antifascista nel 2017. Intanto anche Starbucks si è unito al boicottaggio di Facebook e degli altri social media. Come Coca Cola, Unilever, Verizon e un centinaio di altre piccole e grandi aziende, il gigante del caffè Usa ha deciso di sospendere la sua pubblicità per protestare contro un'azione dei social giudicata troppo debole contro i contenuti d'odio e razzisti.
 

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