Raccolta rifiuti, rincari (6%) per il virus
possibile stangata sulle bollette

Fila di cassonetti per la differenziata
di Luca Benedetti
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Domenica 28 Giugno 2020, 09:00

PERUGIA Li chiamano costi effettivi e per le bollette dei rifiuti già mettono paura. I costi effettivi sono dentro ai piani economici finanziari dei 92 Comuni dell’Umbria che sono stati esaminati dall’Auri, l’Autorità umbra per idrico e rifiuti.
Dentro a quei piani i costi effetti sono la simulazione che tutti gli amministratori attendono per capire che piega prenderà la definitiva bolletta per il 2020. Per Perugia l’atteso conguaglio che Gesenu deve mandare in casa e aziende di 85mila utenze.
Il dato non è incoraggiante anche se gli esperti fanno capire che è meglio andarci con i piedi di piombo e che il dato non può essere ribaltato secco sulle bollette Però se un Comune quello di Perugia, da quello che trapela, si trova a dover riconoscere a Gesenu un sei per cento in più di costi effettivi per i servizi che paga, è logico che almeno una parte di quel dato potrebbe finire nei temutissimi conguagli della Tari. Anche perché il nuovo metodo Arera individua una forchetta di aumento che va da un minimo di 1,2% a u massimo del 6,8%.
Tra l’altro visto che il 2020 diventa una sorta di anno zero i Comuni potrebbero anche chiedere di assorbire subito eventuali aumenti anche extra forchetta per mettersi in pari con i dati dei costi effettivi. Imposte su cui anche Perugia sta lavorando. Guardando d intorno se, per esempio Magione, il Comune che ha nel suo territorio la discarica di Borgogiglione e che ha un ruolo strategico nelle decisioni, ipotesi di ampliamento compreso, ipotesi che Magione non vede affatto di buon occhio. Se Magione sta meglio, da quello che trapela sui 92 Pef dei Comuni umbri, stanno messi peggio Foligno e Terni i cui costi effettivi rivisti con i parametri dell’Arera, salirebbero, rispetto all’attuale del dieci per cento. Una situazione comunque particolare in una regione che da anni guida un po’ tutte le classifiche dei costi che i cittadini pagano per la tari. Se le simulazioni sul costo effettivo fatto da Auri con i Piani economici e finanziari, vuol dire, addirittura, che i costi effettivi che non sono finiti nel loro complesso dentro alle attuali bollette.
Nella settimana che inizia domani Auri dedicherà tre giorni agli incontri con i Comuni per spiegare la situazione. E alla fine sarà il direttivo a mettere l’ultima parola sui singoli Pef per approvarli e farli diventare bolletta. Cioè conguaglio per i conti della Tari e delle rate che andranno avanti fino a settembre.
Una partita complessa che si risooverà nella calde giornate di luglio e che avrà un peso sulle tasche dei perugini e non solo. 
Una partita, quella delle bollette, che arriva mentre da una parte l’Auri ha assegnato l’appalto per la redazione del piano d’ambito e la giunta regionale, come ha annunciato l’assessore all’Ambiente Roberto Morroni su queste colonne, è pronta a schierare esperti e professori universitari per mettere mano al piano regionale dei rifiuti. Che secondo le intenzioni della giunta Tesei dovrà traguardare un periodo temporale di 10-15 anni per dare all’Umbria una base di stabilità in un settore strategico come quelle che rifiuti che da una parte vuol dire ambiente, dall’altra vuol dire lavoro per le imprese del settore non ultimo ha un peso sull’economia delle famiglie che si aspettano segnali importanti per la riduzione della pressione fiscale

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