A 4 anni dalla morte esce il libro di Massimo Cecchini su Mohammad Ali, «il guerriero che sapeva volare»

A 4 anni dalla morte esce il libro di Massimo Cecchini su Mohammad Ali, «il guerriero che sapeva volare»
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Martedì 23 Giugno 2020, 19:12
«Volo come una farfalla, pungo come un’ape… D’altronde, sono così veloce da poter spegnere la luce e mettermi a letto prima che la stanza diventi buia. Potete dirlo forte: Muhammad Ali è il più grande pugile di tutti i tempi». Questo diceva di sé il campione. A quattro anni dalla sua morte esce in libreria il libro dedicato a Muhammad Ali​ di Massimo Cecchini (Diarkos edizioni).




«Se la vita di ognuno di noi finisce per essere un combattimento contro il mondo e i fantasmi che ci portiamo dietro, quella di Cassius Clay – l’uomo che volle diventare Muhammad Ali – può essere raccontata in otto riprese, tante quanti i round che gli furono necessari per battere George Foreman nel match più importante della sua carriera, e forse della storia della boxe.
Dalla Louisville dei primi passi a quella delle esequie planetarie, il suo finisce per essere il racconto vincente e doloroso della storia recente degli Stati Uniti e di un percorso culturale che riguarda, in fondo, anche tutti noi. Ma talento e convinzioni non bastano per spiegare la genesi di un campione grande e imperfetto, diventato simbolo di lotte civili e totem di diverse generazioni. Dietro c’è anche altro, probabilmente quello che, nel giorno del funerale, Belinda, una delle sue ex mogli, ha sintetizzato così: «Aveva un disperato bisogno di essere amato». Quanto basta perché milioni di persone, da quel giorno, abbiano potuto dire: anche io sono Muhammad Ali».
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