L'Estate Romana cambia nome e simbolo: ecco Romarama, al posto della lupa tanti gattini

L'Estate Romana cambia nome e simbolo: ecco Romarama, al posto della lupa tanti gattini
di Laura Larcan
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Venerdì 19 Giugno 2020, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 13:11
Addio Estate Romana, è il tempo di "Romarama", niente più lupa capitolina, ma gatti. Tanti e colorati, come simbolo della nuova stagione culturale post-Covid. Dopo 43 anni, scatta la rivoluzione estetica «ma anche di contenuto», promette la sindaca Virginia Raggi. Il Campidoglio confeziona slogan, marchio e logo per la nuova rassegna estiva che si dilata fino all'autunno e inverno.

Si cambia nome e si supera la fase storica dell'Estate Romana (con buona pace di Renato Nicolini che lo coniò e inventò nel 1977). Paladino dell'operazione è il vicesindaco Luca Bergamo:
«Oggi nasce l'esigenza di inventare un nuovo nome, per mettere in evidenza un cambiamento di rotta, perché la stagione culturale esce dalla logica di una sola stagione e dura tutto l'anno. Da questo la spinta a costruire un contenitore che mette insieme istituzioni, luoghi e progetti».

Cosa c'è in programma? Intanto si attende l'esito del bando dell'Estate Romana cui sono arrivate 280 domande al vaglio ora della commissione (le manifestazioni dovrebbero partire da metà luglio, tempi tecnici alla mano).
Sulla scia dell'impegno del Mibact si attende l'ok all'apertura delle arene con i cine-villaggi, la riapertura dal 17 luglio del Macro sotto la regia del nuovo direttore Luca Lo Pinto, gli eventi al teatro India, i titoli dell'Auditorium e Casa del Jazz, al fianco dell'Accademia di Santa Cecilia la mostra sulla collezione Torlonia a settembre, l'installazione site specifici di arte contemporanea nel parco di Villa Borghese, l'Opera al Circo Massimo e la Quadriennale al Palazzo delle Esposizioni a metà ottobre.


«Romarama è il nome concepito per essere un cappello al grande contenitore culturale di Roma - spiega Bergamo - un messaggio per indicare che c'è un palinsesto che dura tutto l'anno».
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