Panathinaikos in vendita e via dall'Eurolega? La Virtus Bologna attende

Panathinaikos in vendita e via dall'Eurolega? La Virtus Bologna attende
di Marino Petrelli
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Mercoledì 10 Giugno 2020, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 16:12
Da ieri, il Panathinaikos è in vendita. Parola di Dimitris Giannakopoulos, il vulcanico presidente che aveva già tuonato contro il “sistema” europeo e si era reso protagonista di vari episodi molto controversi in passato. Ora il numero uno dei Greens è stato ancora più chiaro: “Metto in vendita la scoietà per 25 milioni di euro, anche se ne varrebbe 100 e tra il 1987 e il 2013 abbiamo speso oltre 400 milioni per restare sempre ai vertici del basket europeo. Consiglio ai nuovi acquirenti di guardare con attenzione alla Basketball Champions League che, a differenza di Eurolega, ha un programma, un vero progetto e un’organizzazione che in pochi anni metterà a tacere quella dell’Eca”. In tutto questo, la Virtus Bologna attende da spettatrice interessata: un'eventuale rinuncia del "Pana" aprirebbe infatti le porte al club felsineo alla Eurolega, un obiettivo da tempo dichiarato dai dirigenti delle "Vu Nere".  
 
Parole di fuoco, dunque, contro il massimo organismo europeo della pallacanestro che riaprono una diatriba mai sopita tra Eca, che organizza Eurolega e Eurocup con un sistema poco meritocratico e molto legato al business e ai profitti di licenze decennali, e la Fiba, sotto la cui egida si giocano tutte le comptezioni che riguardano le nazionali e che da quattro anni ha fatto nascere la Champions league, a cui parteciperanno quest’anno la Dinamo Sassari, la Fortitudo Bologna e la Happy Casa Brindisi, già partecipante lo scorso anno e che dovrebbe partire dai preliminari. 

LA BCL E' IL FUTURO DEL BASKET EUROPEO?
 
“Non ho detto che lasceremo l’Eurolega, continueremo a parlarne, ma mi auguro che giocheremo la Champions – aggiunge Giannakopoulos – La Fiba ha avviato programmi e contatti con l’Oceania, con la Nba, con alcuni campionati asiatici. E’ il futuro del basket, a breve lasceremo, e come noi altri, questo aborto di Eurolega”. Il board della Fiba gongola a queste parole e si dichiara pronto ad accogliere una delle squadre più titolate d’Europa, 37 scudetti nazionali e sei Eurolega vinte, l’ultima nel 2011 dopo aver battuto in semifinale Siena e in finale il Maccabi Tel Aviv.

Sarebbe l’ennesima squadra quest’anno a lasciare Eca per passare a Fiba: lo hanno già fatto Bilbao, Darussafaka e Lyetuvos Rytas, definite dalla Champions Legaue “top european clubs” in maniera molto ottimistica, pur avendo avuto risultati a livello europeo non particolarmente brillanti nell’ultimo decennio. Ultima in ordine di tempo a decidere di giocare la prossima BCL è stata il Galatasaray, forse la più accreditata tra le nuove, avendo giocato competizioni Eca dal 2009 e avendo vinto l’Eurocup nel 2016. Alla squadra turca sarebbe stato offerta una licenza di tre anni (più altri due) a circa 350 mila euro all’anno. Il che farebbe venire meno il principio della Fiba, cioè quello di reclutare squadre solo per merito sportivo. Si parla di “trattative” anche con altre squadre (Partizan Belgrado? Cedevita?), per il momento sono soltanto voci, ma anche la Champions League pare avviata verso un profondo processo di rinnovamento, non solo economico, ma anche delle sue regole. Del resto, come si dice, business is business. 
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