Obiettivo di questi test - oltre alla logica volontà di far riprendere confidenza con la pista ai due piloti della casa della stella, a secco come tutti di chilometri dai test di Barcellona - è quello di sperimentare il lavoro sulla vettura con le nuove procedure previste dalla F1 per combattere i rischi di diffusione del virus nel paddock.
Meccanici e piloti sono obbligati ad indossare sempre le mascherine protettive all'interno dei box. Molto atteso il ritorno in pista di Hamilton che ha criticato la Formula 1 americana per non aver preso una posizione sull'uccisione di George Floyd da parte di un agente della polizia di Minneapolis. Dopo le parole pubblicate sui social network del pilota della Mercedes, altri suoi colleghi si sono mossi e la stessa Formula 1 ha mostrato la propria vicinanza a chi manifesta contro la discriminazione. Ad appoggiare il campione del mondo anche l'ex team principal della Mercedes Ross Brawn, oggi direttore dell'area sportiva della F1: «Lewis è un grande ambasciatore per lo sport e i suoi commenti sono molto validi - ha dichiarato il dirigente inglese - noi lo supportiamo completamente. Come F1 abbiamo riconosciuto già da qualche anno la forza della diversità e programmi a sostegno della diversità».
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