«Siamo alla presa in giro dei pazienti- attacca Giuseppe Lustrissimi, vice presidente dell’associazione del malato - la Asl Rm5 aveva assicurato che dal 3 giugno riprendevano l’ attività ambulatoriale di routine, comprese le analisi e radiologia, invece nulla. Dall’ ospedale mi hanno detto che erano assicurate solo le urgenze ed è così fino a fine giugno. Ci sono malati che non si possono curare e non possono fare accertamenti da tre mesi». L’ospedale Angelucci è l’unica struttura pubblica di un vasto territorio montano che ha un bacino di utenza del distretto socio sanitario di ben ventidue Comuni. L’improvviso stop alla ripartenza che ha innescato polemiche e dalla Asl sono stati presi immediati provvedimenti per un ritorno alla normalità di tutta l’attività ospedaliera e specialistica.
Il direttore generale Giorgio Giulio Santonocito, infatti, ha inviato, ieri mattina, all’ospedale sublacense una task force composta dal dottor Lauria esperto in Covid, il dottor Donati, dirigente dell’emergenza e il dottor Ranuzzi, esperto nella gestione pandemica. «I tre professionisti – dice il direttore della Asl Rm 5, Santonocito – hanno predisposto e programmato il riavvio progressivo, a partire da lunedì prossimo, di tutte le attività ambulatoriali specialistiche, dei prelievi per le analisi e il servizio di radiologia. Giovedì scorso, recandomi a Subiaco, ho potuto rilevare di persona che c’era stata solo una ripartenza parziale».
Novità arrivano anche per la chirurgia accorpata alla lungodegenza per far posto all’area di stazionamento Covid. «L’area verrà spostata – dice Santonocito – e dalla prossima settimana riaprirà la Chirurgia. Dove c’era il reparto rianimazione, che farà parte del pronto soccorso, verrà creata un’area per malati infettivi». Dopo la protesta per il ritardo e lo stop dei lavori al pronto soccorso e all’elisuperficie, la Asl assicura anche qui la ripartenza. «I lavori riprenderanno la prossima settimana – conclude il direttore generale della Asl Rm 5 – il pronto soccorso verrà ampliato e avrà la sua sala rossa per le emergenze». Intanto sul fronte sanità ben venti Comuni hanno deliberato per la ripresa da parte della Regione della legge sugli ospedali montani.
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