Roma, esame di maturità per 35 mila con i termoscanner e gli orali all'aperto

Roma, esame di maturità per 35 mila con i termoscanner e gli orali all'aperto
di Camilla Mozzetti
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Sabato 6 Giugno 2020, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 10:08

Dai banchi - distanziati - che verranno collocati anche nei cortili ai termometri elettronici acquistati con i fondi di istituto nonostante non ci sia da protocollo del ministero dell’Istruzione l’obbligo di misurare la temperatura agli studenti che dovranno sostenere l’Esame di Stato. Il conto alla rovescia è partito: alla Maturità 2019/2020 scandita dalla pandemia del Covid-19 che ha cancellato le prove scritte lasciando solo l’orale in presenza, mancano ormai 12 giorni e le 220 scuole superiori della Capitale si sono organizzate per rispettare tutte le procedure di sicurezza a tutela dei candidati e dei professori impegnati nelle commissioni.

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I numeri sono enormi: 35 mila maturandi, più di 3 mila docenti impegnati nelle 550 commissioni d’esame. Le difficoltà non sono mancate: metri alla mano per conteggiare le distanze da mantenere, dispositivi di sicurezza come le mascherine da acquistare perché «quelle che ci avrebbe dovuto fornire la Protezione Civile - spiega la preside del liceo Classico Dante Alighieri Maria Urso - non sono ancora arrivate». Ma tutto è pronto, o quasi. Si parte il 17 giugno alle 8.30 con gli esami orali anche se lunedì 15 giugno le commissioni si riuniranno nelle scuole per organizzare i calendari. Ogni giorno in media, considerato che la prova orale potrà durare 60 minuti, verranno esaminati non più di 20 candidati e verosimilmente si arriverà a chiudere le verifiche non prima di luglio.

Ogni istituto pur dovendo rispondere a uno stesso protocollo di sicurezza, ha dovuto però fare i conti con i limiti strutturali di ogni singola realtà. Il liceo Classico e Linguistico Orazio ad esempio si è organizzato su tre sedi: la centrale di piazza Talenti e le due succursali di via Isola Bella e via Spegazzini per portare a compimento la Maturità in «Dieci classi - spiega la preside Maria Grazia Lancellotti - e useremo anche le palestre». In due scuole su tre i presidi hanno acquistato anche i termometri elettronici benché non ci sia alcun obbligo nel misurare la temperatura ai candidati che dovranno invece arrivare a scuola 15 minuti prima della prova, con un solo accompagnatore, muniti di mascherina chirurgica o in tessuto (ai professori saranno date dai singoli istituti) e firmare un’autocertificazione. Dal Mamiani all’Albertelli, dal Cavour al Lucrezio Caro i termometri saranno messi a disposizione di chi vorrà mentre al Giulio Cesare la temperatura sarà presa tanto ai docenti quanto ai candidati.

Non solo, la maggior parte degli istituti ha anche predisposto laddove possibile accessi diversificati per l’entrata e l’uscita. Al Classico e Linguistico Immanuel Kant «I maturandi - spiega la preside Ivana Uras - entreranno dall’ingresso principale ma usciranno da quello che dà sul giardino che abbiamo provveduto a sistemare e pulire». Ingressi divisi anche allo Scientifico Cavour dove ci saranno più di 220 maturandi ed è stata allestita l’aula magna e la biblioteca per svolgere le prove. Per tutte le scuole varranno i due metri di distanza tra candidato e membri di commissione e tra professori stessi. Ma le prove in alcuni casi si svolgeranno anche all’aperto. «Abbiamo pensato di sfruttare il cortile dopo averlo pulito a fondo perché all’aria aperta i rischi sono ancora più contenuti - spiega la dirigente.

 
 



 
 
 

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