Governo, dal Csm alle concessioni riparte la strategia dei rinvii

Governo, dal Csm alle concessioni riparte la strategia dei rinvii
di Fabrizio Nicotra
3 Minuti di Lettura
Sabato 6 Giugno 2020, 09:34

Superata l’emergenza più acuta causata dal coronavirus il Paese prova a entrare con fiducia nella Fase 3. Ci provano anche il governo e Giuseppe Conte, consapevoli che le conseguenze economico-finanziarie della pandemia saranno dure e difficili da contrastare. Incassato un primo e consistente risultato dalla Commissione europea, tuttavia, l’azione dell’esecutivo torna a mostrare i limiti pre-Covid: un’azione lenta e fatta di rinvii con provvedimenti importanti più volte annunciati ma mai arrivati in porto. Da settori della maggioranza, in particolare dal Pd, si lamenta «un immobilismo pericoloso» e si ribadisce la necessità di «un cambio di passo», di uno «scatto in avanti» ora più che mai necessario. Ma che per adesso tarda a manifestarsi.

Tensione nel governo sugli Stati generali che slittano a giovedì


Provvedimenti urgenti e importanti come la riforma del Csm (e la più complessiva riforma della giustizia) o come il decreto Semplificazioni sono stati per ora soltanto annunciati ma non sono mai approdati al Consiglio dei ministri. Così come il Family Act, il pacchetto di misure per la famiglia tanto caro al ministro Elena Bonetti e a Italia viva. Restano ancora al palo anche il «piano per la ripartenza dei cantieri» (sempre sponsorizzato dai renziani) e la soluzione della questione delle concessioni. Il nodo Autostrade divide ancora governo e maggioranza e dunque, una volta di più, si rinvia.

Semplificazioni
Il decreto solo
annunciato

Deve essere il successivo provvedimento del governo, dopo il “pesante” decreto Rilancio il cui esame è iniziato in Parlamento. Obiettivo, superare i ritardi strutturali dell’economia italiana. Tra i capitoli principali sono stati annunciati un significativo pacchetto di semplificazioni per i vari settori produttivi (ispirato ai principi della normativa europea) e nuove regole specifiche in materia di appalti, con l’obiettivo di sbloccare i grandi investimenti. Al momento però non ci sono certezze sulla data di approvazione.

Giustizia
Ritarda il testo
Bonafede

La riforma riforma del Consiglio superiore della Magistratura targata Alfonso Bonafede sarebbe dovuta già approdare al Consiglio dei ministri. Il Guardasigilli, dopo un doppio vertice di maggioranza la scorsa settimana, aveva detto che «nella maggioranza c’è accordo». Il testo però ancora non si è visto e di rinvio in rinvio il provvedimento è fermo. L’urgenza di un intervento è sollecitata da più parti, soprattutto dopo lo scandalo intercettazioni che ha travolto toghe e Anm. A sollecitare cambiamenti è stato, pochi giorni fa, anche il Quirinale.

Autostrade
È stallo
a palazzo Chigi

Il dossier Autostrade resta scottante. Nell’ultima conferenza stampa il premier Conte ha ricordato i «<WC1>conclamati, molteplici e provati inadempimenti da parte del concessionario<WC>» e quindi la presenza di «tutti gli estremi per procedere alla revoca». Il 30 giugno scade il termine entro il quale Autostrade può contestare la variazione unilaterale dei termini dell’accordo concessorio contenuta nell’articolo 35 del Milleproroghe. Il rischio di un maxi-risarcimento spinge a trovare un’intesa ma il problema è politico con i Cinquestelle che premono per la revoca. 

Family Act
Il nodo delle
coperture

Il pacchetto della ministra Elena Bonetti (Italia viva) per i provvedimenti per la famiglia e in particolare per il lavoro femminile, con la proposta un assegno universale unico per i figli, era stato annunciato per il Consiglio dei ministri della scorsa settimana. Il testo però, all’ultimo momento, non è entrato nell’ordine del giorno della riunione. Il governo non avrebbe ancora trovato l’intesa sulle coperture per le misure . Perplessità sono arrivate dai tecnici del ministero dell’Economia. Bonetti spera che il testo approdi al prossimo Cdm.




© RIPRODUZIONE RISERVATA