La foce del Castelsecco è da sempre un habitat per molte specie volatili, quali aironi, garzette, gallinelle d’acqua, cannaiole, folaghe e germani reali. La scelta di intervenire con le ruspe a giugno, secondo il comitato, oltre che deleteria e in grado solo di creare un danno all’ecosistema fluviale, sarebbe risultata inutile. Al termine dell’estate la vegetazione, presente sul greto del fiume e lungo gli argini, sarebbe comunque ricresciuta, creando rischi di possibili esondazioni, come avvenuto anche di recente.
Ben diversa la tesi sostenuta dal sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, il quale ha ricordato la necessità prioritaria di mettere in sicurezza la foce di uno dei torrenti più pericolosi della città e l’esigenza anche di utilizzare, entro i termini, i fondi stanziati proprio per questa finalità e tutelare l’incolumità della popolazione residente nella zona a sud della cittadina balneare.
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