La pubblicazione della decisione del giudice istruttore di Rawson, Fernando Rivarola, avvenuta proprio nel giorno del quinto anniversario della nascita del movimento argentino contro il femminicidio #NiUnaMenos (Neppure una di meno), ha suscitato scalpore sulla stampa e sui social network. Al punto da spingere il governatore di Chubut, Mariano Arcioni, a chiedere la costituzione di un jury che studi il comportamento del magistrato per un eventuale provvedimento disciplinare, e all'intervento del ministro dell'Interno Wado de Pedro, secondo cui «non possiamo più tollerare che si voltino le spalle alle vittime. È necessaria una riforma della giustizia e che si indaghi a fondo l'azione del procuratore in questa causa».
L'abuso nei confronti della giovane, che allora aveva 16 anni, avvenne nella primavera del 2012 nella località patagonica di Playa Union, durante una festa privata. Ma, sottolineano i media, probabilmente per il fatto che gli imputati appartenevano a influenti famiglie di politici ed imprenditori, l'istruttoria è stata avviata soltanto all'inizio dello scorso anno. Lo scandalo è soprattutto che le pene previste dal codice penale per i due tipi di reato sono molto differenti. Nel caso di abuso sessuale aggravato di gruppo, la condanna può arrivare a 15-20 anni di carcere, mentre con la formula scelta dal pm Rivarola gli imputati se la caverebbero con soltanto tre anni di prigione con la condizionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA