Diritti Tv, niente più esclusiva su internet. Dal prossimo anno non ci sarà più la divisione Sky-Dazn

Diritti Tv, niente più esclusiva su internet. Dal prossimo anno non ci sarà più la divisione Sky-Dazn
di Emiliano Bernardini
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Venerdì 5 Giugno 2020, 07:30
Niente più esclusive su internet. Almeno fino a maggio 2022. Dalla prossima stagione il modello che prevedeva 10 gare di campionato tra Sky (7) e Dazn (3) non potrà essere attuato. Il Consiglio di Stato, ieri, con una sentenza di 13 pagine ha ribaltato il pronunciamento emesso a marzo dal Tar del Lazio. Ripristino il parere con cui l’Antitrust era andato contro Sky per eccesso di posizione dominante. «Reputiamo la sentenza sommaria e stiamo valutando le iniziative più opportune» la replica della pay tv.

COSA CAMBIA
Una sentenza che stravolge il mercato dei diritti tv. Nel prossimo pacchetto 2021-2024 la Lega di serie A, che detiene i diritti, dovrà prevedere una nuova formula di vendita del lotto internet. Non potendo più essere venduto in esclusiva è possibile che si opti per una vendita a pacchetti. Si vedrà. Di certo il mercato subirà un grosso cambiamento. All’orizzonte c’è anche il piano di riforma della Legge Melandri da parte del Ministro, Spadafora. Resta un quesito: Come comportarsi nei due anni scoperti? La sentenza fissa il divieto fino al 2022 ma il triennio dei prossimi diritti scade nel 2024. E per i telespettatori cosa cambia? L’offerta potrebbe essere molto più scaglionata. Possibile che entreranno in ballo più provider Ott e si moltiplicheranno i canali dove vedere le gare. E per l’immediato futuro? SkyGo è salvo. Non sarà toccato dalla sentenza visto che è considerato un’aggiunta dell’offerta satellitare. Quindi i diritti triennali per internet del calcio potranno essere su Sky già dal 2022. Anche quelli messi in vendita già col prossimo bando. Diverso il discorso per Now Tv. Il canale internet non offre solo calcio ma ha un’offerta molto più ampia. Sky però non intende arretrare e anzi conferma la sua linea. Il prossimo mese lancerà una offerta inedita su telefonia e internet nell’ambito di una strategia multipiattaforma che le consentirà di vendere anche connettività. 

LA STORIA
Ma quando nasce la vicenda? Tutto prende avvio nel 2018 con l’acquisizione da parte di Sky di R2, la piattaforma di Mediaset Premium per il digitale terrestre. Non vengono comprati però i palinsesti. Operazione abortita nell’aprile del 2019 con Sky che la restituisce a Mediaset. L’Antitrust però aveva già messo l’affare nel mirino in quanto l’operazione aveva «generato effetti anticoncorrenziali». E così ha imposto a Sky il divieto di prodotti e canali in esclusiva su Iptv. A marzo il Tar del Lazio ribalta completamente la sentenza. Ora il Consiglio di Stato riporta tutto indietro. Il nodo del contendere è al punto 6 della sentenza dove si legge «la restituzione di R2, e le mancate acquisizione della numerazione e migrazione dei canali, non avrebbero dimostrato che la concentrazione fosse stata del tutto abbandonata, non essendosi realizzato il ripristino dello status quo ante». Una sentenza che apre nuovi scenari. Tutti da scoprire. Soprattutto per la Lega di A che dovrà comunque capire ora come valorizzare il prodotto calcio.
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