Virus, dalla Bce altri 600 miliardi di euro per il fondo anti-pandemia. Recovery Fund, stop della Finlandia

Virus, dalla Bce altri 600 miliardi di euro per il fondo anti-pandemia
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Giovedì 4 Giugno 2020, 14:34 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 13:02

La Bce quasi raddoppia, sbaragliando le previsioni dei mercati. Il consiglio direttivo ha aumentato di 600 miliardi il 'Pepp', il programma di acquisto di debito per l'emergenza pandemica da 750 miliardi di euro lanciato a marzo con cui si è data la flessibilità di comprare una larga proporzione di titoli dei Paesi più colpiti, privilegiando l'Italia e i partner della sponda mediterranea. Intanto sul fronte del Recovery Fund si registra un nuovo stop, stavolta da parte della Finlandia che ha detto di ritenere la proposta della Commissione Ue inaccettabile. Il governo di Helsinki sul proprio sito chiede a Bruxelles di «ridurre la quota di sovvenzioni e aumentare i prestiti». Helsinki, pur dicendosi «ancora aperta» ai negoziati, chiede di «ridurre le dimensioni totali» del fondo, «accorciarne la durata a meno di 4 anni» e «ridurre il periodo di rimborso a meno di 30 anni». Il piano è stato bocciato anche dai frugali (Austria, Olanda, Danimarca e Svezia), da Ungheria e Repubblica Ceca.

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Il 'Pepp' sale così a 1.350 miliardi di euro totali, un ammontare che fornirà ampia copertura alle forti emissioni di debito necessarie agli Stati per far fronte allo choc economico. Il programma, da una scadenza iniziale fissata a dicembre prossimo, viene ora esteso fino «almeno a tutto giugno 2021». 

Una sorpresa per gran parte degli investitori, visto che le previsioni medie raccolte dalla Bloomberg indicavano un aumento di 500 miliardi tenendo conto del fatto che la Commissione europea ha lanciato un vasto programma di stimolo di bilancio. Se, poi, da un lato, la Bce ha lasciato invariati i tassi (a -0,50% quello sui depositi e a zero quello sui rifinanziamenti principali), dall'altra c'è l'impegno a reinvestire i titoli man mano che arriveranno a scadenza: quelli comprati col Pepp, almeno fino a 2022. Quelli del 'vecchio 'App' - il Qe di Draghi, che prosegue a tempo indefinito al ritmo di 20 miliardi di acquisti al mese più i 120 miliardi aggiuntivi per il 2020 - per tutto il tempo che la Bce giudicherà necessario.
 

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