Omicidio di Mirco Paggi: 16 anni di carcere per l'assassino. «Non fu legittima difesa»

Omicidio di Mirco Paggi: 16 anni di carcere per l'assassino. «Non fu legittima difesa»
di Egle Priolo
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Giovedì 4 Giugno 2020, 10:05
PERUGIA - Sedici anni. Otto per ogni colpo di luparetta che ha esploso contro Mirco Paggi, uccidendolo. Questa la condanna - con lo sconto dovuto alla scelta del rito abbreviato - per Antonino Catalano, l'uomo che il 10 aprile del 2019 ha sparato dal balcone della sua casa a Ponte d'Oddi contro Paggi, quarantenne molto conosciuto nel quartiere.

Erano le 19.30 di un mercoledì sera, i vicini erano pronti a mettersi a tavola per cena, aspettando di gustarsi la partita della Juventus in Champions League, ma in pochi sono riusciti a vedere il gol di Cristiano Ronaldo e il pareggio dell'Ajax in meno di un minuto. Quando Catalano ha imbracciato la sua doppietta da caccia con canne e bracciolo mozzati, al rumore sordo dei due spari tutti si sono affacciati alle finestre. Il tempo di vedere Paggi a terra, con il sangue uscirgli dal petto a convincere che per lui non ci fosse più niente da fare. Il primo lo ha infatti colpito al cuore e al braccio sinistro. Il secondo, esploso dopo ben 4 secondi, è stato meno preciso anche per l'intervento del figlio di Catalano che ha spinto il padre preso da una rabbia cieca. «Papà, ma cosa hai fatto...» fu il commento attonito del ragazzino, minorenne, che suo malgrado si è trovato ad assistere alla scena. La sparatoria, infatti, secondo le ricostruzioni fatte in aula dopo le indagini della polizia, è arrivata dopo una furibonda lite tra i due, durante la quale Catalano stesso ha chiamato la questura. «Ha minacciato me e la mia famiglia», ha spiegato in pratica l'uomo, anche all'arrivo in massa degli agenti, intervenuti con quattro volanti, squadra mobile e polizia scientifica. Secondo le indagini della questura l’omicidio si sarebbe consumato in un quadro di forti tensioni fra i due, vicini di casa, a causa della gelosia per una donna e delle continue richieste di denaro da parte di Paggi.
Ma la linea della legittima difesa, portata avanti dal legale dell'omicida, l'avvocato Giuliano Bellucci, non ha convinto evidentemente il giudice Valerio D'Andria che, in poco più di un'ora di camera di consiglio, ha invece abbracciato l'ipotesi del pm Annamaria Greco, che aveva chiesto una condanna a 18 anni per omicidio volontario.
Stessa linea delle parti civili, la madre, le due sorelle e i due fratelli di Paggi, per i quali – assistiti dagli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza – è stata disposta una provvisionale di 50mila euro ciascuno. «In questo primo grado – commenta l'avvocato Cozza – la famiglia Paggi ha ottenuto certamente giustizia, anche visto il riconoscimento dell'omicidio volontario. Ma il dolore per la perdita del loro caro rimarrà per sempre».
Adesso, avvocati in attesa delle motivazioni anche in vista di un probabile ricorso in appello.
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