Una falsa denuncia per usura ha fatto scoprire un vasto giro di spaccio di droga: 13 arresti

Una falsa denuncia per usura ha fatto scoprire un vasto giro di spaccio di droga: 13 arresti
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Mercoledì 3 Giugno 2020, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 14:10
Nelle prime ore della notte, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Frosinone hanno dato esecuzione a 23 misure cautelari personali nei confronti di altrettanti indagati.

Di questi: 5 sono finiti in carcere, 8 agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, 1 avrà l’obbligo di dimora nel comune di residenza e l’obbligo di permanenza in orario notturno, 3 avranno l’obbligo di dimora nel comune di residenza, 2 invece il divieto di dimora nei rispettivi comuni di residenza e 1 il divieto di dimora nell’intera provincia di Frosinone.

Tre albanesi, invece, destinatari anch’essi di misure cautelari restrittive in carcere e ai domiciliari, sono attualmente irreperibili ed attivamente ricercati.

Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Frosinone, Ida Logoluso, su richiesta del sostituto procuratore Vittorio Misiti della locale Procura della Repubblica.

Agli indagati sono stati contestati, a vario titolo e in concorso, i reati di:  detenzione, acquisto, trasporto e cessione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti  ed  estorsione continuata .

L’attività investigativa dei Carabinieri è nata nel giugno 2017 dagli sviluppi di una denuncia di usura presentata al NORM di Frosinone da un piccolo imprenditore 30enne ciociaro, che confidava di essere vessato da alcuni extracomunitari per prestiti non onorati.

L’uomo, oggi anch’egli indagato ed arrestato, raccontava una artificiosa versione dei fatti che, dopo gli opportuni accertamenti, risultava poco credibile agli investigatori. Nella ricostruzione della vicenda esposta, si evidenziavano alcune incongruenze che, contestate al denunciante, lo convincevano ad ammettere ben altra verità. Lo stesso finiva infatti col confessare di essere coinvolto in un giro di spaccio di sostanze stupefacenti che interessava le province di Frosinone, Napoli e Roma.

Le successive indagini insieme a numerosi riscontri sulle attività di spaccio hanno consentito di individuare una fiorente e diffusa attività criminale. Centinaia sono stati gli episodi che hanno visto quali protagonisti questi malviventi nell’acquisto, trasporto, detenzione e vendita di stupefacenti di ogni tipo, in genere hashish e marijuana ma anche cocaina .

I reati sono stati commessi sia autonomamente dai singoli indagati che “in concorso” e le zone d’azione abbracciavano sia i comuni della provincia frusinate, quali Alatri, Ferentino, Pontecorvo, Cassino, Arnara, Castro dei Volsci, Pofi, Ceccano, Ripi, Colfelice, San Giovanni Incarico, Arce e Ceprano, che quelli della zona sud di Roma, Olevano Romano (RM), nonché Cercola (NA) e Casoria (NA).

«Il trasporto dello stupefacente, quando si trattava di ingenti quantitativi, - spiegano i carabinieri - avveniva con una staffetta di due autovetture di cui una precedeva la seconda per avvisare di eventuali posti di blocco, venivano utilizzati anche mezzi pubblici per confondersi con i passeggeri e cambiato spesso il luogo degli appuntamenti, oppure a luoghi convenzionali erano assegnavano nomi in codice sempre diversi, per confondere chi eventualmente li stesse intercettando».

La droga acquistata veniva confezionata in singole dosi per essere ceduta ai numerosi assuntori, per un giro d’affari stimato complessivamente di oltre 300.000 euro e un volume di stupefacente movimentato di circa 25kg.

I militari hanno poi sequestrato oltre 15mila euro in contanti e stupefacenti per un peso di circa 7 kg tra cocaina, hashish e marijuana .

Nel corso delle perquisizioni svolte questa notte sono stati rinvenuti altri 100 grammi circa di marijuana, materiale per il confezionamento e bilancini di precisione.

Gli indagati, italiani (17) ed albanesi (6), hanno tutti un’età compresa tra i 23 ed i 40 anni, ma vi è anche un uomo di ben 69 anni (questo finito ai domiciliari) e due donne italiane (misura degli arresti domiciliari). Al termine delle formalità di rito gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa circondariale di Frosinone, uno presso quella di Taranto e gli altri ai rispettivi domicili.
 
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