Lazio, stop ingresso per chi ha sintomi e febbre sopra 37,5

Lazio, stop ingresso per chi ha sintomi e febbre sopra 37,5
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Martedì 2 Giugno 2020, 20:51
Non potranno entrare nel Lazio, e non si potranno spostare sul territorio regionale, coloro che presentano sintomi «da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi che ai sensi del dpcm del 26 aprile 2020, devono rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante». Lo prevede una ordinanza firmata dal governatore Nicola Zingaretti. Stop anche ai «soggetti già sottoposti a sorveglianza sanitaria attraverso isolamento fiduciario».

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Controlli serrati su treni, aerei e navi, con misurazione della temperatura. «I vettori e gli armatori del trasporto interregionale di linea aereo, marittimo e ferroviario, per gli ingressi dedicati ai treni AV e IC - è spiegato - provvedono alla misurazione della temperatura dei singoli passeggeri all'imbarco e vietano lo stesso in caso di stato febbrile maggiore di 37,5øC; i vettori e gli armatori del trasporto interregionale aereo e marittimo del porto di Civitavecchia provvedono alla misurazione della temperatura dei singoli passeggeri anche allo sbarco».

L'ordinanza dispone poi che «il passeggero residente in regioni diverse dal Lazio che, allo sbarco, presenta temperatura maggiore di 37,5, contatta il numero unico regionale dedicato 800.118.800 che, all'occorrenza, attiva il Sisp di competenza territoriale per la presa in carico, l'eventuale apertura della procedura di isolamento e per l'effettuazione del test molecolare, anche attraverso l'accesso presso le sedi regionali 'drive in'; fino all'esito del test diagnostico molecolare la persona è tenuta a restare in isolamento presso il proprio domicilio, osservando le note misure di distanziamento sociale, di igiene e di protezione». Inoltre «il passeggero residente nel Lazio che non ha effettuato l'imbarco, ovvero il passeggero residente che allo sbarco presenta temperatura maggiore di 37,5ø C, deve contattare il proprio medico di base per segnalare la sintomatologia e per la conseguente presa in carico secondo le modalità stabilite dalle linee guida regionali».

Nell'ordinanza viene infine spostata dal 30 giugno al 31 dicembre 2020 la scadenza del termine per il certificato di esenzione per reddito dal ticket sanitario «allo scopo di continuare a prevenire fenomeni di sovraffollamento presso gli uffici deputati al rilascio», «fermo l'obbligo degli assistiti di comunicare all'Azienda sanitaria di appartenenza eventuali variazioni intervenute».
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