Ztl, Calabrese: «Varchi aperti fino al 30 agosto per il rilancio delle attività»

Ztl, Calabrese: «Varchi aperti fino al 30 agosto per il rilancio delle attività»
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Martedì 2 Giugno 2020, 17:27

«Le Zone a Traffico Limitato del Centro Storico, Tridente e Trastevere, saranno spente fino al 30 agosto. In questa fase non è una scelta miope. Preoccupa non vederne, e comprenderne il senso«. Lo scrive in un post su Facebook Pietro Calabrese, assessore alla Città in movimento di Roma Capitale. »Da giorni vedo un pò troppo nervosismo, che alimenta solo confusione. Si parla dell'ambito più semplice da osservare, il Centro Storico romano, il più colpito dall'assenza di turismo in tutta Italia, eppure sembra che alcuni non vogliano proprio vederla - aggiunge - E ci accusano anche di miopia, come se il crollo verticale dell'economia in uno dei settori più determinanti di una città, non contasse nulla. Stiamo affrontando un'emergenza senza precedenti. La resilienza romana si basa anche sulla capacità delle attività connesse al turismo di rimanere in piedi«. »Dare massimo supporto a chi ha visto azzerare i propri guadagni - spiega - a chi sta subendo sulla propria pelle una crisi inimmaginabile, non è una scelta da bilanciare con qualsiasi visione di sviluppo in tempi ordinari, specie se si tratta di rimuovere per tre mesi il blocco delle auto in centro. Le domande che mi viene da porre non sono difficili, visto che l'economia non si accende o spegne come una Ztl, si preferisce assistere inermi a questo collasso, o si accetta di aprire i varchi per un tempo davvero esiguo, con lo scopo di sostenere le imprese, che a loro volta hanno sempre sorretto una buona parte della nostra comunità? Lasciarle al loro destino, è un lusso che ci possiamo permettere per il futuro che ci aspetta nei prossimi anni? Si riesce a immaginare un Centro Storico senza la maggior parte delle attività che ne sono parte imprescindibile? Qualcuno in questa emergenza ha portato una soluzione credibile per Roma, senza fare tanti paragoni con realtà assolutamente incomparabili?».

«Sono quesiti semplici da cui partire. Ma vedo che si discute partendo un pò troppo oltre queste evidenze - continua Calabrese - La scelta di tenere aperti i varchi della Ztl fino ad agosto, non vuol dire tornare indietro sulla nostra visione di mobilità che punta alla tutela del patrimonio storico, alla limitazione dell'uso dei mezzi privati in funzione del più corretto equilibrio e della sicurezza fra mobilità carrabile e la mobilità cosiddetta dolce, pedonale e ciclabile, particolarmente presente in Centro Storico. In generale questa Città ha bisogno di politiche che contrastino la dipendenza dall'automobile privata. È la strada che abbiamo intrapreso»«. «Del resto, non stiamo costruendo strade o aumentando offerta di mobilità carrabile come è stato fatto in passato, col falso pretesto delle politiche contro le diseguaglianze economico sociali, e con la massima strumentalizzazione possibile dell'interesse pubblico generalizzato - spiega - È cosa nota che dietro queste scelte c'era un'azione direttamente pilotata dalle aziende automobilistiche, le quali non hanno mai smesso di beneficiare allegramente della 'domanda indottà nel creare maggiori spazi per le autovetture. Il tutto è stato reso possibile da Governi apparentemente contrapposti fra destra e sinistra, ma nei fatti in perfetta sintonia coi precedenti democristiani». «Un periodo dilatato di oltre cinquant'anni di false promesse, a cui abbiamo messo un freno inequivocabile: il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums), adottato lo scorso agosto, che ha già ottenuto i finanziamenti sulle prime infrastrutture tranviarie, i primi di una lunga serie - prosegue Calabrese - Già questo dovrebbe bastare a non confondere l'amministrazione Raggi con le precedenti. Ma comprendo che in questo momento l'apertura temporanea della Ztl, a supporto di chi è schiacciato dall'emergenza, per alcuni possa minare comunque la nostra credibilità». 

«Non è stata una decisione presa con leggerezza - aggiunge Calabrese - L'apertura dei varchi non ha comportato i temuti congestionamenti al riavvio delle attività, così come non c'è stato un ricorso alla sosta selvaggia per via dei pochi parcheggi all'interno della Ztl. Abbiamo monitorato questi effetti proprio per poter bilanciare la scelta in base a ogni dato reale. In sostanza, tranne quei pochi che ne hanno usufruito per varie ragioni legate anche alla riduzione del Tpl per l'introduzione delle misure di distanziamento fisico, non c'è stato l'assalto al centro da parte delle auto». «Al contrario, rispetto al periodo pre-Covid, c'è stata una generale diminuzione di traffico per circa il 30%, che in Centro Storico è arrivata comunque a toccare la punta massima del 17% - afferma - Dati riscontrati nonostante gli assi di via Nazionale e Corso Vittorio siano stati ovviamente utilizzati anche per partenze e destinazioni diverse dal centro, di fatto con benefici di alleggerimento del traffico anche nel perimetro della Ztl. Evidentemente sia le misure di differenziazione degli orari di apertura delle varie attività, sia del telelavoro, ma anche il considerevole ricorso all'uso delle bici (e dalla scorsa settimana anche dei monopattini in sharing), hanno contribuito a realizzare una diminuzione delle auto in circolazione mai riscontrata in precedenza«. »Sono effetti molto positivi, che stiamo già esaminando in maniera approfondita per consolidare le scelte future, a Ztl riattivata, a riprova delle analisi per cui nella Capitale è sufficiente anche solo una diminuzione di circa il 5% del traffico per eliminare i vari fenomeni di congestione - continua - Dati che ovviamente tengono conto dell'assenza di turismo. In questi ultimi due anni avevamo assistito ad una crescita del settore senza precedenti, nonostante alcuni pensassero che la nostra scelta di vietare il transito ai bus turistici in pieno Centro Storico avrebbe portato al collasso di questo settore. Previsioni smentite nei fatti. Ora purtroppo sappiamo che il turismo non tornerà ai livelli di prima in pochi mesi». 

«Come ente locale siamo intervenuti col massimo sostegno possibile sgravando gli operatori del commercio e della ristorazione dal pagamento dell'Osp, ed ora anche aumentando del 35% gli spazi all'aperto connessi alle loro attività - aggiunge Calabrese - Purtroppo continuano ad arrivare segnalazioni di sciacallaggio da parte di usurai che premono tramite varie forme di estorsione sulla maggior parte degli operatori in difficoltà proprio nel Centro Storico, mettendone a rischio la sopravvivenza ben oltre ogni immaginabile previsione. Alcuni di quelli che criticano la nostra scelta guardano solo al proprio orticello e comprendo quanto sia difficile mettersi nei panni di chi sta rischiando la propria attività, spesso sono realtà comprensibili solo da chi le ha vissute, o le vive, ora». «Chi non comprende, asserisce che questo provvedimento non servirà a sostenere un intero settore, anche solo per aiutarlo ad avere quella clientela in più per pagare almeno le bollette, e che anzi l'apertura del Centro Storico alle auto sia controproducente. Secondo questo approccio dovremmo approfittare della situazione e pedonalizzare quanto più possibile, in modo da incentivare anche il commercio. Quindi liberando pesantemente aree e vie anche dai parcheggi dei residenti. In un momento emergenziale. Come a dire, risolvo un problema a una categoria, e ne creo a un'altra», sottolinea. 

«Ogni esperto di mobilità e pianificazione urbana sa che è vero: le aree pedonali, soprattutto centrali, incentivano il commercio come nessun'altra iniziativa - sottolinea l'assessore alla Città in Movimento - Ma sono processi che si manifestano in tempi medio lunghi, e comunque gradualmente, per far adeguare i residenti alle nuove misure. Altrimenti ottieni l'effetto contrario, e le stesse persone che criticano dovrebbero conoscere la fatica che stiamo facendo per opporci ai vari ricorsi sulle pedonalizzazioni, che bloccano tutto fino ai cantieri. Inoltre, ogni area pedonale, prima che porti reddito alle attività correlate, ha necessità di uno sviluppo assolutamente non sostenibile in pochi mesi, figuriamoci in pochi giorni come si vorrebbe far credere. Queste aree devono essere supportate da opere su ferro per il trasporto pubblico, che ripeto stiamo realizzando, ma che a Roma ancora non ci sono. Se poi consideriamo anche che oltre alla mancanza di turismo dobbiamo fare i conti con una netta contrazione dei consumi da parte delle romane e dei romani per assenza di redditi e per una maggiore propensione al risparmio, e che l'altissimo rischio di serrande abbassate di negozi e ristoranti non è di certo un attrattore per la ripartenza del turismo, ogni lamentela nel tenere aperta la ZTL, legata a un presunto 'passo indietrò sulla mobilità della Capitale, per soli tre mesi, non ha molto senso».

«Specie in un momento come questo, una buona Amministrazione non lavora per il consenso, lavora per realizzare il massimo equilibrio possibile con le risorse di cui dispone, anche se sa che non può accontentare tutte e tutti - conclude - Ne ha l'obbligo perché è responsabile dell'assetto complessivo, in cui partecipa ogni cittadino responsabile a sua volta, non solo di chi vota contrario, ma anche di chi non vota, non ha mai votato né mai voterà perché abbandonato al suo destino.

Questo per noi è fuori discussione per ogni categoria, specialmente davanti ad una catastrofe senza precedenti, in cui al contrario di quanto alcuni credono per ideologia a tutti i costi, nei fatti, ogni piccolo passo, seppur in apparenza insignificante, serve a infondere fiducia. Altrimenti, se così non fosse, quel 'nessuno rimarrà più indietrò è l'unica cosa che davvero non avrebbe alcun senso».

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