Ricrescita, occhiaie e peli superflui: anche la "Barbie quarantine" è reduce dal lockdown

Ricrescita, occhiaie e peli superflui: anche la "Barbie quarantine" è reduce dal lockdown
di Alessandra Spinelli
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Martedì 2 Giugno 2020, 16:32 - Ultimo aggiornamento: 20:55

Quel seno prosperoso, anche se di plastica, il vitino da vespa, le lunghe gambe e poi i biondissimi capelli e gli occhi azzurri: un modello inarrivabile per chi, e ce ne sono ancora tante, voleva assomigliarti cara Barbie che negli anni ha poi dato prova di saperti distanziare dal cliché di perfettina e sei scesa nel mondo reale, persino calandoti nei lavori più disparati. Ma ora che hai le occhiaie, i capelli sale e pepe e persino i polpacci non depilati e sì, hai messo anche un po’ di pancia, beh, ora sei davvero tutte noi.

Noi che la pandemia ci ha ributtato in casa, schiacciate tra lo smart working e la pizza da fare con i bambini, l’apoteosi del giardinaggio, i panni da stirare e il cibo compulsivo davanti alle abboffate di serie tv.

I MODELLI
Bene ora noi sopravvissute al lockdown ci rispecchiamo proprio nella nostra Barbie, o meglio, nell’interpretazione che del capolavoro Mattel ha fatto con ironia e sapienza l’ex modella californiana Tonya Ruiz. Appassionata della bionda bambolina l’ha rivisitata realizzando una serie di scatole composite, le Quarantine Barbie poi pubblicate come stories su Instagram, che mostrano i vari momenti della giornata durante il lockdown. Da Barbie Binge watching a Barbie Home Salon passando per Barbie didattica a distanza. Ecco dunque lo Starter Pack, la Barbie ai primi giorni di quarantena con ciambelle, patatine e junk food vari, alle prese con una ritrovata “libertà” dalla routine e dagli impegni.
E poi quella pronta a rilassarsi con film e serie tv. Poi invece una scrollata ed ecco la Barbie impegnata negli hobby, il giardinaggio o qualche strimpellata di chiatarra, memoria del college. E infine quella che esce dal lockdown con una necessità impellente di parrucchiere ed estetista. Per le creazioni di Tonya Ruiz, ora felicemente nonna come si autodefinisce nel suo seguitissimo blog e nelle sue famose pagine social, un successo incredibile planetario.  

LA CREATIVA
«Ho sempre voluto fare delle parodie delle Barbie - ha spiegato Tonya - lo avevo visto fare al The Ellen DeGeneres Show. Così quando è iniziata la quarantena ho pensato di poter fare una Barbie come me, con i leggings, ma un po’ curvy e intenta a mangiare snack, perché era esattamente ciò che stavo facendo. Così le Quarantine Barbie sono diventate famose perché le ho usate come commento comico sulla mia esperienza di quarantena». E accanto a Barbie casalinga disperata, che ha raccolto centinaia di commenti entusiastici da tutte le latitudini, ecco Ken, che neppure sfugge all’occhio ironico dell’artista, raffigurato, nella versione chiamata “Zoom” pronto per il collegamento con l’ufficio: camicia e cravatta sopra e boxer a cuoricini sotto. A corredo, nella scatola, ci sono un paio di bambini pronti a sgattaiolare, numerosi caffè e anche un wc, ormai unico luogo della casa dove sfuggire al gruppo di congiunti e ritrovare un po’ di solitudine. Uno di spalle all’altro ecco la versione “Quarelling couple”: Barbie e Ken litigano per chi doveva fare le pulizie.


Infine “What time is it? Edition”: i capelli sono di uno strano colore, forse più di uno, segno delle innumerevoli tinte sbagliate fai da te, il volto è segnato da notti insonni, il pigiamone ha preso il posto del completino vezzoso delle prime notti. Non vi sembra un ritratto già visto nello specchio del bagno? 

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