Cigno legato agli scogli di Gallipoli per attirare i turisti. Infuriano le polemiche.

Il cigno legato allo scoglio sul mare di Gallipoli per attirare i turisti (immagine pubbl da piazzasalento)
di Remo Sabatini
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Martedì 2 Giugno 2020, 18:33 - Ultimo aggiornamento: 18:46

Non si placano le polemiche a seguito della scoperta di un cigno reale trovato legato in mare nello specchio d'acqua dello scoglio delle Uccolette a Gallipoli. La trovata, stando a quanto emerso anche a seguito delle proteste firmate Legambiente e Lipu, sarebbe di carattere pubblicitario. Quell'area infatti, era già nota a residenti e turisti per la singolare presenza del cigno Gigi che, prima della sua morte, avvenuta qualche settimana fa, per anni aveva attirato su di sè la curiosità di residenti e turisti.

Ma cominciamo dall'inizio. Come dicevamo, negli ultimi tre anni, quel braccio di mare, aveva visto la rara presenza di un cigno che, chissà per quale motivo, aveva scelto di vivere a ridosso della costa. Così, Gigi, era divenuto, suo malgrado, una sorta di attrazione per naturalisti e semplici curiosi che si erano affezionati a quello strano cigno che amava il mare. Anche e soprattutto per questo, dopo la sua scomparsa, a qualcuno è balenata l'idea di sostituirlo. Da qui, la comparsa del nuovo ospite oggetto della polemica.

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Ribattezzato Renzo, il cigno reale che tanto fa discutere, è arrivato pochi giorni fa grazie all'interessamento di un gruppo di cittadini che lo ha acquistato per circa 1800 euro, presso un allevamento del nord del Paese. Neanche il tempo di arrivare a Galipoli, era il 30 maggio, che Renzo diventa una celebrità, grazie a tutta una serie di foto che, da subito, cominciano a fare il giro del web. Il cigno infatti, immortalato in mare, sembra felice come una Pasqua. Peccato, nota però qualcuno, per quella specie di corda che rovina la foto.
 



Quella corda, sarebbe stato appurato subito dopo anche dalla forestale, non era lì per caso. Serviva a tenere "in zona" il povero Renzo che, tra l'altro, sembrava anche impossibilitato a volare. Per ironia della sorte, dopo un primo sequestro preventivo da parte delle autorità competenti, il cigno è stato riconsegnato al suo legittimo proprietario, titolare di un ristorante che insiste nell'area, cui sarebbe stato ceduto e che potrà continuare a custodirlo. Magari senza l'ausilio di una corda legata alla zampa visto che di volare, almeno per il povero Renzo, non se ne parla proprio.

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