Ora però non ci sono più scuse, «questo è assicurato – dice ancora Luana Caporaso – non che prima ne avessimo, ma ora ci siamo rimessi al lavoro in modo più serrato. Il nostro obiettivo o speranza è che si concluda tutto in un paio di mesi». Il depuratore era stato annunciato già a novembre dello scorso anno, ma Acqualatina ha preso tempo perché ha bisogno di concludere altre pratiche burocratiche per dare l’ok ufficiale agli scarichi delle utenze che nel frattempo hanno fatto contratti per gli allacci. Subito dopo c’è stato lo stop del lockdown, i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione, e l’iter si allungato ulteriormente. «Non abbiamo avuto grandi alternative – prosegue la delegata del sindaco – ma ci sono ancora pochi passi da compiere e poi l’opera sarà inaugurata». Acqualatina dovrà compiere anche una serie di verifiche che dureranno una settimana, circa, insieme alla ditta che ha realizzato il depuratore per capire se tutto funziona regolarmente senza che si verifichino rischi per l’ambiente o per i cittadini. E’ necessario. «Crediamo che a fine giugno il gestore potrà quantomeno aver concluso le prime verifiche e la parte burocratica – conclude la Caporaso – poi ci avvieremo alla conclusione di questa vicenda lunga oltre 20 anni».
I residenti di La Gogna sono tesi e in fibrillazione, l’attesa è diventata estenuante. «Domenica prossima – assicura Silvano De Paolis – convocheremo un’assemblea per informare la cittadinanza sulla situazione riguardante la messa in esercizio del depuratore. Vogliamo risposte chiare dall’amministrazione».
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