Movida, dai residenti mano tesa ai locali e critiche al Comune: «Potenziare i controlli, così non va»

Movida, dai residenti mano tesa ai locali e critiche al Comune: «Potenziare i controlli, così non va»
di Luca Telli
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Martedì 2 Giugno 2020, 08:05

«Non vogliamo che la città chiuda ma servono controlli e rispetto delle regole». Più che una richiesta di aiuto, quello di Giovanni Cento del comitato per la tutela e il decoro di via Cardinal La Fontaine, è un invito al buonsenso e insieme un consiglio alla giunta Arena.

«In caso contrario – continua Cento – il pericolo è quello di un muro contro muro con i gestori dei locali notturni, di una situazione di tensione continua e di una guerra che nessuno dei residenti vuole. Piuttosto cerchiamo un punto d’incontro fondato sul rispetto reciproco». Il rischio, dopo il fiume di gente passato nel fine settimana nel quartiere medievale, è che la situazione degeneri nei prossimi giorni con l’estensione oraria garantita dall’entrata in vigore del nuovo orario estivo (fino alle 2 nel weekend per chi lavora in deroga).

Cento spezza da subito una lancia in favore dei baristi: «Hanno provveduto alla sicurezza pagando di tasca propria. La maggior parte segue le regole ma alla base c’è un discorso di educazione: molti clienti semplicemente se ne fregano e mettono a ferro e fuoco la zona senza nessuno che intervenga».
 A parte le auto di polizia e carabinieri, che nel fine settimana pattugliano il centro della città, dei vigili urbani nessuna traccia. Problema, per altro, sottolineato a più riprese anche dagli esercenti.

«E non si capisce perché – continua Cento -. Spero nell’intervento della prefettura per un cambiamento non solo sulla carta». Verso un quieto vivere e una maggiore tutela delle unicità storiche del quartiere. Richieste messe sul piatto dall’altra anima dei comitati civici, quella che fa capo a  Maria Elena Pierini dei residenti di San Pellegrino e intorno al quale si raccolgono circa 700 persone tra famiglie e titolari dei bed and breakfast. 

«Da parte dell’amministrazione serve maggiore attenzione alla tutela artistica – spiega Pierini – il centro storico non può continuare a essere abbandonato». Un riferimento alle condizioni igieniche che lasciano a desiderare, segnalate a più riprese dai turisti e dalle guide nei mesi scorsi, e al mai attuato ‘Piano commercio’ con gli orari dei locali, secondo il comitato, troppo ballerini e con regole morbide.

La buona notizia, per il centro storico, arriva dal turismo. Dopo il fiume di cancellazioni dei mesi scorsi qualche timido segnale di ripresa sta arrivando. Prenotazioni per stasera e più corpose dal 3, in concomitanza con la libera circolazione tra le regioni. A trainare, anche la riapertura del comparto termale tra domani e il fine settimana.

«Solo italiani – spiega Valter Labate portavoce di una ventina di bed and breakfast in centro  –  dall’estero, prime prenotazioni a ottobre. Poco ma già qualcosa per come si era messa». A chi chiede di più Labate, è il sindaco Arena. «La movida non è un problema se ben gestita. Quello che manca è un piano di rilancio per il centro storico. La scena vista qualche giorno fa fotografa bene la situazione – spiega - Il sindaco annuncia un provvedimento e un consigliere, su richiesta di un gruppo di commercianti con le sue legittime posizioni, ne smentisce l’operato. E insieme al suo, quello dell’assessore incaricato di tutelare il centro. Cos’altro c’è da aggiungere?»
 
 
 

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