Chi è donna? La guerra tra femministe radicali e trans. «Fasciste, fuori dall'Arci». «Minacce di stupro»

Chi è donna? La guerra tra femministe radicali e trans: «Fasciste, fuori dall'Arci». «Noi, minacciate di stupro»
di Maria Lombardi
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Lunedì 1 Giugno 2020, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 14:47

Donne si nasce o si può diventare? Si è donne solo dalla culla o si può anche arrivare ad esserlo? Insomma le persone trans, che rifiutano corpo e identità da uomo, possono essere considerate donne? La questione in questi giorni sta facendo litigare, e molto, il movimento Lgbt in Italia al punto di arrivare a insulti, minacce e petizioni. Con le femministe, da una parte, che difendono le loro battaglie e la loro storia e sostengono che la definizione di donne deve restare legata al sesso e non all'identità di genere, secondo cui è la persona ad autodeterminare il proprio genere. E dall'altra chi vuol fare cadere questa barriera e accusa le “avversarie” di transfobia e lancia una petizione contro di loro.

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Insomma, è guerra. Tutto nasce dal webinar organizzato dall'associazione Arcilesbica per lanciare la  Declaration on Women's Sex-Based Right.  «Si tratta di una dichiarazione femminista internazionale che richiede di mantenere la distinzione tra la nozione di sesso e quella di identità di genere nelle politiche delle pari opportunità», spiega l'associazione su Facebook. La Dichiarazione per i diritti delle donne basate sul sesso è stata firmata nel 2019 da un gruppo di accademiche, scrittrici e attiviste in tutto il mondo. Perché le femministe che sostengono questa posizione sono convinte che considerare anche le trans donne può danneggiare la loro causa? «La sostituzione dell'identità di genere al sesso - spiega Arcilesbica - nuocerebbe alle politiche dedicate ai diritti delle donne, ad esempio conducendo a dati fuorvianti nelle ricerche sulla violenza domestica, i livelli retributivi, le carriere, l'accesso ai fondi statali. Le persone transessuali necessitano di politiche mirate e di risorse aggiuntive, non detratte da quelle già scarse riservate alle donne». Fare fronte comune si tradurrebbe insomma in una nuova discriminazione per le donne.

«Le donne trans sono donne, fatevene una ragione», replicano dall'altra parte. E così qualche giorno fa è partita una petizione firmata da associazioni e singole persone per chiedere all'Arci di espellere Arcilesbica per le sue posizioni transfobiche. «Anche le donne trans (considerate uomini dalle femministe radicali) hanno percentuali di violenze e discriminazioni sul lavoro più alte rispetto agli uomini trans».

I toni si fanno accesi, al punto che ArciLesbica parla di «azione persecutoria che va avanti da giorni contro l'associazione che viene paragonata al fascismo e fatta oggetto di minacce sessiste che tutti possono constatare, a cui si aggiungono minacce di stupro punitivo rivolte per iscritto a una socia. ArciLesbica non fa una politica transfobica ma femminista». Stop all'odio, è l'appello. «Chiediamo che gli attacchi cessino e che si ripristini la dialettica politica corretta». Date le premesse non sarà semplice.












 

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