Rieti, aeroporto Ciuffelli: degrado ormai irreversibile
senza distinzione di tempi e amministrazioni

L'esterno del Ciuffelli
di Emanuele Laurenzi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 1 Giugno 2020, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 14:01
RIETI - Aeroporto Ciuffelli: degrado ormai irreversibile, senza distinzione di tempi e amministrazioni.
Una situazione più volte segnalata e che quest'anno, per l'assenza di manifestazioni a causa dell'emergenza, potrebbe peggiorare.
Da vanto di Rieti e, per certi versi, di tutta Italia a simbolo del degrado di una città. Storia di trent’anni e forse più di fallimenti amministrativi, dell’incapacità di tutta la politica, da destra a sinistra, che ha governato Rieti nel nuovo millennio. Benvenuti all’aeroporto Ciuffelli, dove al posto degli alianti oggi vola solo il senso di vergogna. Il fiore all’occhiello del volo a vela nazionale è sempre più nell’abbandono (nelle foto), con l’area dell’ex ristorante che è una bomba ecologica: da anni nessuno se ne occupa e solo Il Messaggero ha portato alla ribalta il caso nel tempo. Da quando i locali del ristorante divennero ricovero per senzatetto, fino alla scorsa estate, quando era frequentata da spacciatori nelle ore notturne. L’ennesimo inverno è passato senza novità e il timore è che quest’anno le cose possano peggiorare: con la probabile assenza di gare che richiamano tanti alianti, si rischia di non avere neanche quel minimo di intervento che ogni estate veniva fatto in fretta e furia.

L'assenza politica
I politici hanno sempre girato alla larga dal problema Ciuffelli, esploso all’alba del millennio. Dopo i bellissimi mondiali di volo a vela del 1985, nel 2002 una nuova edizione dei mondiali già assegnata al Ciuffelli fu revocata e trasferita nella città polacca di Leszno. Correva il Cicchetti bis e l’assessore di riferimento era Marzio Leoncini, che provò anche un recupero in extremis mandando una spedizione in Polonia. Fu l’inizio della fine per il Ciufelli perché negli anni successivi, pur ospitando manifestazioni di livello internazionale, la struttura non ebbe più quelle cure che meritava. Nell’epoca Emili gli interventi furono sporadici e, a Madonna del Cuore, aumentarono i malumori per l’incuria dell’area. La situazione di oggi è al limite del drammatico, soprattutto nell’area del primo ingresso di via Rosatelli, quello che un tempo doveva servire per il pubblico. L’ex campo da tennis, gli ex uffici e lo stabile che ospitava il ristorante sono ricoperti da vegetazione incolta. Le strutture andrebbero bonificate, ma nessuno interviene con evidenti rischi per la salute e l’ambiente. Tutta la zona è in mano all’Enac, ma da anni l’Ente non sblocca le procedure per il riaffido della gestione di quelle strutture. Nel 2015, dopo l’ennesima denuncia de Il Messaggero, il Comune guidato da Petrangeli annunciò un ricorso contro l’Enac, proprio alla vigilia degli Europei in programma quell’estate. Non se ne seppe più nulla e oggi, a distanza di 5 anni, fa sorridere la denuncia arrivata via facebook dall’ex presidente di quel Consiglio, Gian Piero Marroni. Nato, cresciuto e vissuto a 300 metri esatti dall’ingresso del Ciuffelli, per la prima volta sabato ha denunciato pubblicamente lo stato di abbandono e richiama all’attenzione Comune e Provincia. Quella stessa attenzione che, magari, la sua Giunta avrebbe dovuto e potuto avere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA