Fase3, solo 1 italiano su 2 andrà in vacanza. Prezzi in aumento del 20%

Il distanziamento in spiaggia
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Domenica 31 Maggio 2020, 19:18
Solo la metà degli italiani andrà in villeggiatura tra luglio e agosto e quello che troverà sarà un generalizzato aumento di prezzi e tariffe in tutto il comparto turistico. È la denuncia del Codacons secondo cui solo 1 italiano su 2 (il 51%) andrà questa estate in vacanza dopo che l'emergenza coronavirus ha provocato un impoverimento generale. Le misure contro la pandemia impatteranno su prezzi e tariffe di tutto il comparto turistico perché il distanziamento sociale in spiagge, strutture ricettive e locali pubblici comporterà una forte riduzione del numero di clienti giornaliero, mentre l'obbligo di sanificazione e le altre misure di sicurezza su mezzi di trasporto come aerei e traghetti e presso gli esercizi aperti al pubblico ridurrà i guadagni per società ed esercenti ed imporrà nuovi costi a loro carico. Una situazione che, inevitabilmente, secondo l'associazione, comporterà un incremento dei listini in tutto il settore, al punto che una vacanza di 10 giorni «arriverà a costare complessivamente fino al +20% in più rispetto allo scorso anno, passando da una spesa procapite media di 736 euro del 2019 agli 883 euro del 2020». Nemmeno il bonus vacanza varato dal Governo sarà in grado di salvare la stagione estiva e il portafogli degli italiani, «considerato che potrà essere richiesto solo in base al reddito, al numero dei componenti del nucleo, ed esclude la consistente fetta di cittadini che prenota attraverso le piattaforme online», conclude il Codacons.
Per Coldiretti, la speranza  del settore è riposta sul 40% di italiani che
preferiva viaggi all'estero e che quest'anno potrebbe decidere, per
forza o convinzione, di rimanere nel Belpaese secondo l'Enit.
Una opportunità per il turismo nazionale dopo che ha perso con il
lockdown 81 milioni di presenze turistiche. L'impatto economico fra
marzo, aprile e maggio infati, conclude Coldiretti, è stato drammatico
con l'azzeramento della spesa turistica nel trimestre e una perdita
stimata in quasi 20 miliardi di euro per l'alloggio, la ristorazione,
il trasporto e lo shopping.
Con l'apertura degli spostamenti tra Regioni il 3 giugno, scatta il via libera a 7 milioni di italiani che scelgono il mese di giugno per andare in vacanza che quest'anno per la
quasi totalità sarà Made in Italy, anche per i vincoli posti alle
frontiere da molte mete tradizionali come la Grecia.

Alle spalle, spiega sempre Coldiretti, ci sono numeri drammatici. Ammontano a 31 milioni le presenze turistiche italiane e straniere perse a maggio per effetto dell'emergenza coronavirus che ha praticamente azzerato i flussi dei viaggiatori come pesanti effetti sull'economia. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat dalla quale si evidenzia che senza l'attesa riapertura tra regioni e alle frontiere il commercio non riparte come evidenziano anche i dati di Confcommercio.
«L'impatto economico a maggio è stato infatti drammatico - commenta l'organizzine agricola - con l'azzeramento della spesa turistica e una perdita stimata dalla Coldiretti in quasi 8 miliardi di euro per l'alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping che ha colpitobar, ristoranti e negozi». «A pagare il conto più salato è l'alimentare con il cibo che - sottolinea la Coldiretti - è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa 1/3 della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche».
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