«E’ stata un’esperienza bellissima – spiega Michela Raschia – c’è stato un coinvolgimento totale per una gita che avremmo fatto davvero». Così è stato scelto dai ragazzi su booking.com l’albergo, e poi il ristorante, una tipica cucina marchigiana, con relativo menù. «Per dire del coinvolgimento dei genitori, va ricordato che a casa, quella sera, tutti i ragazzi hanno mangiato il menù scelto e cioè passatelli e crescia, una sorta di piadina marchigiana, che le mamme si sono attrezzate a fare. Ma abbiamo passato davvero due giorni a fare cose, a vedere la bellissima città, tutti seguiti dalle spiegazioni interessanti di Alessandro Bogliolo, che alla sera ha anche raccontato una favola a tutti i ragazzi. Affascinante».
Manco a dire che la mattina c’è stato il “risveglio muscolare” per tutti, insegnanti comprese, intorno alle otto e mezza, tutti davanti alla telecamera a fare esercizi. La “gita” era stata pienamente approvata dalla dirigente Sandra Catozzi: «Ne ho sentito i riflessi. È stata una vera brillante idea. Mi è molto piaciuta: visitare così le città italiane è sempre intelligente specie in tempo di virus». Con i collegamenti sono state impegnate tutte le materie, per fare conti, per darsi una preparazione di base, per avere nella sera il rispetto di tutti. «E quando alla sera, in pigiama rigorosamente, abbiamo ballato in diretta è sembrato di stare davvero insieme, pieni di felicità e tristezza perchè la scuola è altra cosa. Ma lo stare insieme ci ha fatto bene». E comunque la promessa è quella di andarci davvero la prossima primavera ad Urbino: tanto è già tutto programmato. Il programma del professor Bogliolo si chiama cody trip ed era comunque strutturato per chi avesse voluto effettuare un “viaggio” d’istruzione virtuale ad Urbino e visitare la città rinascimentale. Voleva essere un ausilio alla scoperta culturale in un periodo straordinario: si è trasformata in una vera gita.
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