A rischio le sagre abruzzesi: scatta l’allarme delle Pro loco

Gli stand di una sagra
di Sabrina Giangrande
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Lunedì 1 Giugno 2020, 15:09
Dopo le ristrettezze imposte dal regolamento emanato dal capo della polizia, Gabrielli, nel 2018, in seguito ai drammatici fatti di piazza San Carlo a Torino, dove una donna perse la vita e 1527 persone rimasero ferite, nessuno si aspettava che un’ulteriore ombra avrebbe oscurato la possibilità di organizzare eventi e sagre, calando un sipario nero sulle ormai tradizionali manifestazioni e feste paesane, per la stragrande maggioranza organizzate dalle Pro loco.

’emergenza Covid-19 ha spazzato via tra i 30 e i 40mila eventi organizzati dalle Pro loco in tutta Italia, manifestazioni e iniziative di qualsiasi natura, annullati fino a quando il Governo non ritirerà i divieti. Ad affermarlo è il presidente nazionale Unpli (Unione pro loco italiane), Antonino La Spina: «Colpite una rete di 6.300 associazioni locali che senza il sostegno economico del Governo subiranno una serie di difficoltà soprattutto per la riorganizzazione di un programma di iniziative di promozione e valorizzazione dei territori». La Spina ha assicurato, però, che l’Unpli sta preparando una proposta da indirizzare al ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Franceschini e al presidente del Consiglio, Conte, «perché si sostenga, attraverso un pacchetto di aiuti in forma diretta per i territori e indiretta, il mondo delle Pro loco che ha un peso economico e sociale notevole e da cui dipende la sopravvivenza di centri piccoli medi e grandi che non potranno autofinanziarsi, oltretutto costretti ad accogliere un quarto dei visitatori, riduzione degli sponsor e maggiori costi» soprattutto nel rispetto degli standard di sicurezza sanitaria. «Se vogliamo parlare di ripartenza- conclude- lo dobbiamo fare con atti concreti. Sennò rimaniamo a discutere coi miliardi che volano ma le iniziative che rimangono ferme. L’estate è alle porte e le iniziative devono essere attivate il prima possibile».

L’Abruzzo, dall’inizio dell’emergenza coronavirus, ha già visto annullare tutte le manifestazioni, per la maggior parte secolari. Domenico Fusari, presidente della pro loco di Tornimparte, nonché consigliere del direttivo regionale Unpli, con evidente tono dimesso afferma «che le ristrettezze legate all’emergenza Covid-19 stanno allontanando sempre più la possibilità di riuscire a organizzare le prossime sagre, c’è tanta confusione- continua Fusari- siamo in attesa, dopo la riunione regionale, di avere delle linee guida da seguire, ma saranno sicuramente ancora più restrittive e la mancata organizzazione, provocherà un grosso danno economico e culturale all’intera comunità».

Quella organizzata dalla Pro loco di Tornimparte (periferia ovest dell’Aquila, circa 3.000 abitanti) è la Sagra del prosciutto, nata nell’agosto del 1971, tra le più antiche dell’Aquilano, al fine di valorizzare uno dei prodotti locali più caratteristici; l’evento solitamente si svolge nel secondo week-end di agosto e, purtroppo, rischia di saltare, per le troppe restrizioni imposte; sarebbe stata la 42.ma edizione. Tante le altre sagre nell’aquilano che si trovano nelle medesime condizioni e che rischiano di saltare, tra le più conosciute: la Sagra del tartufo a Scoppito, quella degli spizzichi e della pecora alla chiaranese a Poggio Picenze, quella delle lenticchie a Santo Stefano di Sessanio, della patata di Barisciano, della bistecca a Fossa, dei ceci e dello zafferano a Navelli e della trota a Capestrano.

Ennesimo duro colpo inflitto anche al turismo gastronomico legato alle manifestazioni estive, si perché solitamente le sagre muovono numerosi turisti, soprattutto nel periodo estivo e questi storici e consolidati appuntamenti caratterizzano i piccoli borghi per le autenticità locali proposte, di cui vanno ghiotti i viaggiatori alla ricerca di antichi sapori e specialità culinarie dimenticate, ma che attraverso le originali feste vengono riscoperte e tramandate anche alle generazioni future, memoria, vita e tradizione dei paesi abruzzesi.

Sabrina Giangrande
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