Città che vai movida che trovi: regole (e multe) diverse da comune a comune

Città che vai movida che trovi: contro il virus regole diverse in ogni comune
di Raffaele Alliegro
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Sabato 30 Maggio 2020, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 00:48

Città che vai movida che trovi. Ogni Comune ha affrontato a suo modo il fenomeno, con iniziative in alcuni casi innovative. E in vista del “ponte” del 2 giugno diverse amministrazioni comunali hanno introdotto ulteriori novità. In Veneto, ad esempio, non sarà più obbligatorio tenere la mascherina per strada fino al 15 giugno. A Pesaro invece vengono introdotte: mascherine obbligatorie fino al 2 giugno nelle zone della movida. Andando avanti, in ordine sparso, a Milano Marittima dalle 21 scatta il numero chiuso: dal venerdì alla domenica si entrerà nei locali con la mascherina e un po' alla volta in relazione alla capienza. Gli steward accompagneranno i giovani e gli diranno dove possono sedersi. Divieto di consumazioni all'esterno anche a Riccione, che ha deciso lo stop fino al 31 luglio e vietata la vendita di alcolici da asporto dopo le 19. Una decisione, quest'ultima, che è stata presa in molte altre città: ad esempio a Bologna, dove lo stop scatta dalle 22; oppure a Domodossola a partire dalle 19.30. Stretta sulle regole anche a Pisa: nelle due piazze del centro più frequentate da giovani e studenti potrà entrare soltanto chi ha prenotato in anticipo un tavolo all'interno di un locale. A Napoli invece il sindaco Luigi de Magistris punta a differenziare gli orari di apertura di bar e locali in base alle zone della città. Firenze ha previsto servizi di steward in collegamento con la polizia. E a Verona scendono in campo i militari dell'operazione “Strade sicure”. Ma vediamo cosa avviene nei diversi comuni.

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Milano
Qualcuno si siede ancora al tavolo per uno spritz. Ma nessuno, a Milano, va più in giro col bicchiere in mano al tramonto. La decisione del sindaco Giuseppe Sala di fermare la vendita di alcolici d'asporto dopo le 19, per frenare la movida, ha suscitato qualche malumore. Soprattutto tra i gestori di bar e ristoranti. «Durante il lockdown lavoravamo molto con l'asporto - spiega Michele Francesco Vitrani, titolare di un locale sui Navigli - dopo la riapertura del 4 maggio con il delivery si è lavorato bene ma dal 18, con la riapertura totale, si è vista poca clientela, giusto il minimo, neanche per riempire i tavoli fuori. Io ho uno spazio di 50 metri quadrati, tra i più grandi qui, e non riesco a riempirlo tutto. Forse qualcosa in più il sabato e la domenica ma durante la settimana zero clienti». Tempi difficili anche in zona porta Garibaldi, altro punto di ritrovo per tantissimi giovani in città. «Sta andando malissimo - confessa il titolare di un altro bar - ma non per colpa dell'ordinanza. C'è meno gente in giro».

Napoli
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha disposto la riapertura di alcune strutture cittadine e l'orario di chiusura, per gli esercizi commerciali e i pubblici esercizi, alle 2.30 dalla domenica al mercoledì e alle 3.30 dal giovedì al sabato, in contrasto con quanto previsto dall'ordinanza firmata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che prevede la chiusura per bar, « baretti» e vinerie all'una di notte e lo stop alla vendita d'asporto di alcolici dopo le 22.

Firenze
Monitoraggio delle presenze nei principali luoghi di ritrovo e servizi di steward in collegamento con le forze di polizia. Questi sono i due cardini del piano messo a punto nei giorni scorsi dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica a Firenze. Il piano avrà come focus principale le aree cittadine di maggior ritrovo serale, dove si prevede, appunto, l'utilizzo di una rete di steward condivisa tra gli esercenti di ciascuna zona individuata. Gli steward, costantemente collegati tra loro, dovranno garantire l'osservanza delle misure anti-covid e riferiranno a un responsabile che è in contatto con la polizia.

Perugia
A Perugia sono stati 150 i giovani che hanno deciso volontariamente di sottoporsi ai tamponi per il covid dopo gli assembramenti in centro della scorsa settimana. L'esame è stato fatto nel Centro operativo di protezione civile del capoluogo umbro. Il Comune ha fatto sapere che si sono già prenotati altri 140 ragazzi e ragazze. «L'età media dei giovani che si sono prenotati - ha spiegato l'assessore comunale Luca Merli- oscilla tra 20 e 23 anni, con l'aggiunta di qualche minorenne accompagnato dai genitori».

Pescara
A Pescara stop agli alcolici da asporto durante la notte. Il sindaco Carlo Masci, ha vietato la vendita per l'asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle 20 alle 7 del mattino. L'ordinanza è valida fino al 14 giugno. Anche a Pescara, negli ultimi giorni, ci sono state polemiche per la movida, in particolare quella della centrale zona di piazza Muzii, il distretto “food and beverage” più importante d'Abruzzo. Nonostante lo sforzo dei gestori dei locali, impegnati a far rispettare le distanze e a far indossare le mascherine, gli assembramenti non sono mancati. Il divieto vale anche per i distributori automatici, mentre fanno eccezione le medie e grandi strutture di vendita e i centri commerciali.

Verona
A Verona invece per controllare la movida scendono in campo i militari. Operativi 27 nuovi soldati per presidiare stabilmente tre punti strategici della città. L'invio del nuovo contingente è stato deciso nei giorni scorsi dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Gli uomini dell'Esercito sorveglieranno 24 ore su 24, piazza Erbe, corso Porta Borsari e piazza Bra. Inviati dal ministero della Difesa, come richiesto da sindaco e prefetto all'inizio dell'emergenza Covid-19, i militari rientrano nel progetto “Strade sicure”. «Queste nuove risorse saranno un ausilio importante per il controllo del territorio e per far fronte alle necessità dettate dalla fase 2» ha spiegato il sindaco Federico Sboarina. «Ora ci aiuteranno a supervisionare e presidiare il centro storico, giorno e notte, per evitare assembramenti soprattutto durante i weekend e per supportare le altre forze dell'ordine».

Torino
A Torino la Confesercenti ha lanciato la campagna per una “movida responsabile”. E in tutto il Piemonte la Regione ha deciso di rendere obbligatorie le mascherine all'aperto, nei centri abitati e nelle aree commerciali. Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha firmato l'ordinanza valida fino alla Festa della Repubblica. Cirio ha spiegato che il provvedimento è stato preso «alla luce di quanto avvenuto nei giorni scorsi con la movida e durante il passaggio delle Frecce Tricolori». Lo slogan della campagna di Confesercenti è «Stiamo riconquistando i nostri spazi, non torniamo indietro». Spiega il presidente Giancarlo Banchieri: «È interesse di tutti, imprese e consumatori, evitare nuovi blocchi o restrizioni di orario. È in gioco la salute e sono a rischio centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro. Le aziende della somministrazione non potrebbero reggere nuove chiusure». Del resto la sindaca di Torino, Chiara Appendino, facendo pochi giorni fa un bilancio del primo weekend di movida dopo il lockdown, ha spiegato: «Se si aprono gli spazi le persone, non solo i ragazzi, li riconquistano e li vogliono vivere. Noi abbiamo fatto con il prefetto un lavoro preventivo, tramite un'ordinanza che per il primo weekend di sperimentazione ha disposto che la vendita di alcolici da asporto si potesse fare nelle zone di movida solo fino alle 19. Questo ha portato a luci e ombre: siamo soddisfatti per la gestione degli aperitivi, dopo le 23 abbiamo avuto più difficoltà. Faremo il punto e cercheremo di aggiustare il modello».

Cremona
Anche Cremona ha vietato la vendita di asporto di bevande alcoliche. In città (e a Crema e Casalmaggiore) il divieto scatta alle 21,30. Vietato anche il consumo di alcolici in strada e in tutti i luoghi pubblici dalle 20.

Brescia
A Brescia, in piazza Arnaldo, cuore della città, lo scorso fine settimana il sindaco Emilio Del Bono ha deciso il “coprifuoco” per evitare assembramenti: pubblici esercizi e attività artigianali alimentari sono rimasti chiusi, il 23 e 24 maggio, dalle 21.30 alle 5 del giorno successivo. Durante questo weekend invece nella piazza «gli ingressi saranno contingentati». I gestori, per evitare un nuovo coprifuoco, si sono organizzati. «Da soli - hanno spiegato - in totale autonomia e accordo, abbiamo deciso che finché sarà necessario dal venerdì alla domenica non effettueremo take away, ovvero non serviremo nessuno al banco: nessuno che non abbia trovato posto al tavolino».

Como
A Como il sindaco ha scelto un'altra strada. Ha scritto una lettera aperta alla città. Il primo cittadino di Como Mario Landriscina, medico, da un lato si è detto pronto a fare come molti suoi colleghi, cioè chiudere alcuni luoghi per tutelare la salute pubblica, ma nello stesso tempo si è augurato maggiore responsabilità da parte di tutti. «Assistiamo ai più diversi provvedimenti che sindaci, molto arrabbiati e delusi, adottano unilateralmente: chiudo la piazza, chiudo i locali, chiudo prima in termini orari, chiudo l'asporto, chiudo… gli occhi. Al fine di tutelare la salute pubblica sono pronto a farlo anche io», scrive Landriscina, che osserva come sia praticamente impossibile mettere pattuglie ovunque per presidiare. E aggiunge: «Personalmente però penso che bisognerebbe tentare di “aprire” il pensiero delle persone, con un'azione persino “porta a porta”, dove ognuno almeno provi a far ragionare l'altro sui rischi che si corrono. In ogni famiglia, in ogni associazione, in ogni bar, in ogni circostanza. Solo così si può pensare di camminare verso una società matura, consapevole perché informata, e che quindi sceglie di adottare comportamenti adeguati. Non perché ha paura o solo quando è costretta, ma perché è responsabile».

Foggia
Divieto di consumare cibo e bevande all'aperto. Il divieto sarà attivo fino al 2 giugno, dalle 19 alle 6 del giorno successivo. Sono escluse dal provvedimento le aree all'aperto di pertinenza degli esercizi pubblici limitatamente alle superfici autorizzate e purché venga assicurato, a cura dei gestori, il rispetto delle misure contro la diffusione del virus.

Pesaro
Obbligo di mascherina a Pesaro fino a martedì 2 giugno, dopo le 18, nelle zone della movida. Lo ha comunicato il sindaco Matteo Ricci, che ha adottato un'ordinanza. E ha detto ai più giovani: «Mi raccomando, ragazzi, in questo weekend lungo, l'obbligo della mascherina è un modo per responsabilizzare tutti e per favorire i controlli, anche se molto dipende da ognuno di noi. Stiamo sparsi, non accalchiamoci».

Prato
A Prato una delibera di giunta prevede la «sospensione della somministrazione e vendita da asporto di bevande agli avventori a partire delle ore 23 dei giorni di venerdì e sabato». Da quell'ora si potrà effettuare la somministrazione di bevande solo ai clienti che possono essere serviti al tavolo o negli appositi spazi a sedere. Si è deciso anche di intensificare i controlli per prevenire gli assembramenti, soprattutto nel centro storico.

Ferrara
«Gli esercizi commerciali si sono organizzati per garantire la sicurezza dei clienti, anche i ristoratori hanno messo in atto tutte le prescrizioni e si sta lavorando per organizzare le zone della movida della città. A questo punto ritengo giusto revocare l'ordinanza che impone l'uso della mascherina all'aperto». Lo ha detto il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, annunciando la revoca del provvedimento dello scorso 19 maggio che obbligava i cittadini a indossare sempre la mascherina fuori casa, anche in aree pubbliche e nei luoghi all'aperto. «A partire da mercoledì 3 giugno - ha spiegato Fabbri – non sarà più obbligatorio utilizzarla per uscire di casa, anche se resta l'obbligo di mantenere almeno un metro di distanziamento e di indossarla all'interno dei locali aperti al pubblico».

Sanremo
Apertivi solo seduti e possibilità di ingressi contingentati in piazza Bresca, il quartiere della movida di Sanremo, per evitare gli assembramenti che possono generare contagi. Lo ha deciso il Comune dopo un incontro con gli esercenti di piazza Bresca e delle zone vicine.

Ravenna
Milano Marittima mette il numero chiuso alla movida. Dal venerdì alla domenica, nei festivi e prefestivi, dalle 21 alle 3.30, la zona dei locali della nota meta balneare romagnola sarà delimitata con accessi controllati. Il progetto è stato ribattezzato dall'amministrazione comunale l'Oasi di Milano Marittima. Dentro non dovranno trovarsi contemporaneamente più persone rispetto a quelle consentite dalla capienza dei locali. Cibi e bevande potranno essere consumati solo se seduti ai tavoli. Inoltre si dovrà accedere all'area obbligatoriamente con la mascherina e non si potrà stare in piedi all'interno della stessa area. Steward indicheranno ai giovani dove andare e, con l'aiuto della polizia locale, fermeranno il flusso quando diventa eccessivo. Sarà vietata la vendita di alcolici con gradazione superiore a 8 su tutto il territorio comunale dalla SS16 al mare, dalle 21 alle 6 del mattino dopo.

Pisa
Pisa infine vieta l'asporto dalle 19 alle 24 in quasi tutto il centro storico.

Il sindaco Michele Conti ha firmato l'ordinanza che regolamenta la vendita di bevande alcoliche e lo svolgimento della movida serale nelle principali piazze e vie del centro storico, in modo da evitare assembramenti e far rispettare il distanziamento. L'ordinanza rimarrà in vigore fino al 21 giugno.

 
 
 
 
 

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