Discoteche nel Lazio verso la riapertura il 15 giugno: misurazione della febbre e prenotazioni

Discoteche nel Lazio verso la riapertura il 15 giugno: misurazione della febbre e prenotazioni
di Marco Pasqua
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Sabato 30 Maggio 2020, 01:14 - Ultimo aggiornamento: 12:32
L’ufficialità non c’è ancora: manca ancora il via libera da parte della Conferenza delle Regioni. Ma l’orientamento, dopo una serie di incontri e valutazioni (politiche e sanitarie), è quello di far ripartire il mondo delle discoteche, nel Lazio, a partire dal 15 giugno.

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La bussola che guida la Regione è una sola: quella della cautela. «Vogliamo aprire per non dover richiudere», commenta l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e al Commercio, Paolo Orneli, reduce da un faccia a faccia con il Silb, il sindacato delle imprese dell’intrattenimento. «Attendiamo le linee guida della conferenza delle Regioni – rimarca Orneli – Ho notato che c’è un grande senso di responsabilità, da parte di tutti. Tutte le parti in causa sono consapevoli del fatto che si debba ripartire in sicurezza». La ripartenza riguarderebbe discoteche, sale da ballo, spettacoli dal vivo e così via (si lavora anche al via libera al settore dei convegni e delle fiere).

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TERMOSCANNER E PRENOTAZIONI
Il modello adottato è quello dei centri commerciali e dei parchi divertimento. E, quindi, misurazione obbligatoria della febbre all’ingresso delle discoteche, prenotazione raccomandata e un registro, da tenere per 15 giorni, dei clienti. Si dovrà anche definire quel coefficiente che determinerà il numero massimo di persone che potranno entrare in un locale. «Saremmo lieti di riaprire – dice Antonio Flamini, presidente del Silb Roma – ma ricordiamo alla Regione che la nostra categoria è stata la prima a chiudere e l’ultima a ripartire: servono, ancora, i finanziamenti a fondo perduto». 
 
 

Qualche perplessità viene, invece, sollevata dai titolari di discoteche al chiuso che, fino ad oggi, hanno avuto alcune agevolazione (sull’affitto). Come spiega Marco Bornigia, patron di Piper e Alien: «I locali al chiuso non lavorano da maggio a settembre: va bene riaprire quelli all’aperto, ma nel nostro caso sarebbe un danno. Il rischio è che poi non saremmo in grado di ripartire a settembre. Il nostro settore è in ginocchio – ricorda Bornigia – Personalmente ho dovuto mettere in cassaintegrazione 70 persone». «Siamo contenti che si riapra – sottolinea Daniele Aprile, patron di Spazio 900 e Le Terrazze – ma è importante che vengano mantenuti alcuni sostegni e aiuti al settore da parte della Regione: ripartire non sarà facile, per nessuno». 

Scaldano, intanto, i motori i pr ma, soprattutto, i dj. Come il romano Dj Ludwig: «Spero che la data del 15 giugno venga confermata. Piano piano stanno ripartendo tutti e credo sia anche il turno del nostro settore, che non è mai stato menzionato. Ben vengano, quindi, le riaperture, per i lavoratori, per i ragazzi che dopo mesi rinchiusi in casa hanno voglia di divertirsi, e per noi artisti, che viviamo per la musica». La decisione definitiva dovrebbe arrivare la prossima settimana. «La collaborazione sta funzionando molto e di questo vado orgoglioso – dice Orneli – ma dobbiamo sempre ricordarci di quello che abbiamo vissuto».
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