Scuola, i presidi e la riapertura a settembre: «Dalle regole del Cts nessuna soluzione»

Fase 2 scuola, i presidi: «Nessuna soluzione dal comitato tecnico scientifico»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 29 Maggio 2020, 17:46 - Ultimo aggiornamento: 19:50

Il documento messo a punto dal Comitato tecnico scientifico «non offre soluzioni, compie riflessioni anche utili», ma ne rimanda l'attuazione «ai dirigenti scolastici: dobbiamo valutare bene lo studio del Cts ma non vorrei che fare il preside diventasse una sorta di mission impossible», dice il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. «Si chiede di fa quadrare un cerchio che nessuno riesce a far quadrare ma non danno soluzioni».

LEGGI ANCHE Scuola, regole per settembre: con 37,5 di febbre non si entra in classe. I banchi a un metro

«Le realtà in Italia sono molto diversificate - spiega Giannelli - mentre nelle grandi città è forte l'affollamento nelle scuole, nei piccoli centri le scuole sono spesso vuote, in cui si poteva tornare anche ora in classe». La media degli studenti nelle classi italiane è di 20 alunni. In alcune realtà, come nelle grandi città, i dirigenti scolastici avrebbero bisogno di poter disporre di molte aule, di superfici, di altri docenti per poter costituire un numero maggiore di classi «ma se organici e le classi sono quelle che sono, gli edifici sono vecchi, molto poco flessibili e a volte non a norma, come fa un dirigente scolastico? All'estero è diverso, ci sono molti spazi. La realtà è che in Italia da decenni non si investe nell'edilizia scolastica, non si costruiscono nuove scuole e non si riesce in tempo reale ad adeguare le scuole ai flussi di studenti». Secondo un recente studio solo per mettere a norma il patrimonio edilizio scolastico esistente in Italia servirebbero 200 miliardi.

Brusaferro (Iss): «Dai dati si prevede una seconda ondata del virus». Oms: «Prepararsi»

«Le scuole vanno riaperte ad ottobre per favorire le vacanze». Asse tra Fi e Assoturismo

© RIPRODUZIONE RISERVATA