Terni, “cittadella della movida
nuovo modello per la sicurezza

Terni, “cittadella della movida” nuovo modello per la sicurezza
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Venerdì 29 Maggio 2020, 16:19
Residenti insoddisfatti, gestori dei locali piacevolmente sorpresi, ma con riserva considerando che di mezzo c'è un fine settimana dai maxi controlli da superare. Finisce così, in estrema sintesi, l'incontro che il questore Roberto Massucci ha organizzato ieri per affrontare il tema della movida con le associazioni di categoria, i residenti, i gestori dei locali e il Comune. Un tema che, puntualmente, ogni estate si accende, ma il fattore Covid-19 non solo ha amplificato la portata dei problemi, impone anche un nuovo modo di gestione delle notti ternane. Immaginarsi le serate ternane senza assembramenti appare impossibili, ma se organizzate in sicurezza è possibile, come ha spiegato il questore Massucci facendo l'esempio delle persone che si trovavano nella sala conferenze per l'incontro. Ognuno deve garantire la sicurezza dell'altro e viceversa. Questa la filosofia che si deve applicare alla movida ai tempi del Covid-19. Una formula di convivenza che può dare vita a quella movida integrata con la città che il questore immagina di poter vedere a Terni. In che modo? Con la condivisione e il coinvolgimento di tutti, a cominciare dai gestori dei locali. Certo, i compiti di repressione e polizia sono questioni che attengono alle forze dell'ordine, cosa che il questore ha ribadito con forza, ma sia la tecnologia che il controllo sociale posso creare il presupposto decisivo per dare vita ad una convivenza che garantisca divertimento e sicurezza.
Ed è così che è nata l'idea del consorzio, o della cittadella della movida come è stata ribattezzata nel corso dell'incontro di ieri. L'unione dei locali che hanno così la possibilità di mettere in campo gli strumenti per una movida vivibile. Dai vigilantes, che non devono fare i buttafuori (e nemmeno gli sceriffi), alle telecamere private dei locali da potenziare per dare più occhi alla polizia sulla città. Le mosse da fare per una movida integrata con la città non mancano. E non servono soluzioni energiche come quella del presidio mobile di polizia in piazza San Francesco, di cui si è parlato nei giorni scorsi. Non è questa la strada indicata dal questore Massucci, almeno per il momento. Tutto, infatti, dipenderà da come passerà questo fine settimana. L'incontro di ieri è stato aggiornata a mercoledì prossimo, quando si tireranno le somme delle serate trascorse. Un piano, quello illustrato dal questore Massucci, che non è piaciuto ai residenti. La delegazione che ha partecipato all'incontro stava infatti per lasciare anzitempo la riunione. «Se non altro siamo grati al Comune e al questore che ci hanno invitati, ma nutriamo forti perplessità sulle azioni che intende mettere in atto il questore», commenta Marcello Giovannetti, portavoce dell'associazione Vivere il centro storico.
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