La ricerca è iniziata ben prima della pandemia da Covid-19, ma la schiuma messa a punto da Verzicco e Liso potrebbe rivelarsi utilissima alla ripresa delle attività, una volta passata la fase acuta dell’emergenza coronavirus. «Con la riapertura di scuole, uffici e locali pubblici - spiega il professor Verzicco - ci si potrà ingegnare a sanificare i tavoli, le scrivanie i computer, e a definire le distanze di sicurezza, ma c’è un luogo dove tutti prima o poi devono andare: il bagno. E avere uno strumento per sanificarlo in modo efficiente ed economico sarà fondamentale».
Ma qual è il meccanismo che può trasformare la toilette in un possibile luogo di contagio? «Gli aerosol contenti particelle biologiche - risponde il professor Liso - si formano quando l’urina colpisce la ceramica del water o l’acqua, ma anche durante lo scarico. E possono raggiungere le superfici di altri oggetti: il lavandino, la carta igienica, l’erogatore del sapone… La nostra idea è di impedirne la formazione e quindi la diffusione nell’aria>.
Ecco perché l’idea di una schiuma da spruzzare prima di utilizzare i servizi igienici o che sia erogata in automatico quando al water si avvicina una persona. «Ma non è stato banale trovare la formula giusta - avverte Verzicco -. La schiuma non deve essere tossica, né corrosiva o inquinante. Deve persistere abbastanza da impedire la formazione di bioaerosol ma non deve essere troppo consistente, altrimenti quando si scarica lo sciacquone non verrebbe lavata via oppure richiederebbe troppa acqua. Dopo anni di sperimentazioni e prove siamo arrivati a una formulazione molto particolare: una schiuma completamente diversa da quelle che si trovano in commercio e che ha dimostrato un’efficacia straordinaria. Abbiamo fatto prove con fotografie ad alta risoluzione e tracciamento di particelle: effettivamente impedisce la formazione di bioaerosol e ne blocca la diffusione impedendo quindi la contaminazione da agenti patogeni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA