EasyJet: «Distanze a bordo, se resta obbligo addio Italia». E pensa a un taglio 30% dipendenti: 4.500 posti a rischio

EasyJet vuole tagliare il 30% dei dipendenti: 4.500 posti a rischio
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Giovedì 28 Maggio 2020, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 15:57

EasyJet taglierà il 30% dei suoi dipendenti come conseguenza del taglio dei voli e del calo della domanda a lungo termine a causa del Coronavirus. La compagnia inglese, il secondo maggior operatore europeo low cost, comincerà le consultazioni coi lavoratori sui tagli nei prossimi giorni, secondo quanto riporta una nota. EasyJet ha circa 15.000 addetti, ricorda Bloomberg, il che suggerisce che 4.500 posti sono a rischio. L'ad Johan Lundgren, inoltre, ha detto al Corriere della Sera che EasyJet non volerà più in Italia se l'Italia dovesse prorogare il metro di distanza obbligatorio a bordo oltre il 15 giugno: «Sarebbe impossibile per le compagnie operare potendo vendere soltanto un terzo dei posti». 

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In linea con le proiezioni Iata, EasyJet ritiene che i livelli di domanda di mercato registrati nel 2019 non saranno probabilmente raggiunti nuovamente fino al 2023, si legge nella nota della compagnia aerea che, come preannunciato, riprende a volare il 15 giugno su un numero limitato di rotte. Per quanto riguarda il quarto trimestre di quest'anno, i piani attuali prevedono che easyJet volerà con volumi di circa il 30% rispetto a quelli dello stesso periodo del 2019.

La compania low cost prevede poi che le dimensioni della propria flotta a fine 2021 saranno al minimo del range previsto: circa 302 aerei, ovvero 51 in meno rispetto a quanto previsto per la fine del 2021 e comunicato al mercato prima del covid-19. Tale numero includerà un 3-4% circa di aeromobili iin standby, a disposizione per i momenti di picco. La riduzione delle dimensioni della flotta sarà ottenuta attraverso le misure già annunciate, tra le quali il differimento delle consegne di nuovi aerei e la riconsegna di quelli in leasing. «In questo contesto, stiamo pianificando di ridurre le dimensioni della nostra flotta e di ottimizzare il network e le nostre basi.

Di conseguenza, prevediamo una riduzione del personale fino al 30% in tutta l'azienda e continueremo a eliminare a tutti i livelli i costi e le spese non essenziali. Nei prossimi giorni avvieremo le consultazioni coi rappresentanti sindacali», ha affermato Johan Lundgren, Ceo di easyJet dopo aver sottolineato che «Ci rendiamo conto che questi sono tempi molto difficili e che dobbiamo prendere in considerazione decisioni altrettanto difficili che avranno un impatto sul nostro personale, ma vogliamo proteggere quanti più posti di lavoro possibile sul lungo termine».


Intanto Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling, che rappresentano più del 50% del traffico aereo italiano di corto raggio, hanno formato una nuova associazione per rappresentare gli interessi delle compagnie aeree low cost nell'ambito delle relazioni con le autorità governative italiane e gli altri interlocutori istituzionali. Lo rendono noto la compagnia rumena Blue Air e Cim Air che la rappresenta in Italia.

 


«L'economia italiana è stata gravemente colpita dalla crisi dovuta al Covid-19 - si legge nella nota - e quindi l'associazione è impegnata a offrire posti di lavoro e crescita economica e a ripristinare collegamenti e flussi turistici in tutta Italia nell'immediato futuro, al fine di sostenere una rapida ripartenza dell'economia italiana. In particolare, l'associazione si concentrerà sulle sfide e sulle opportunità esistenti per ripristinare la competitività del trasporto aereo italiano. Lo scopo sarà di assicurare che il trasporto aereo possa giocare un ruolo fondamentale nello stimolare l'economia italiana continuando a creare migliaia di posti di lavoro e aumentando il Pil del paese, assicurando così che il danno sofferto dall'Italia per il Covid-19 sia temporaneo e di breve durata. Poiché l'Italia si sta ora riprendendo dall'emergenza sanitaria, è necessario assicurare per i suoi cittadini e per le sue imprese i collegamenti aerei e la costante disponibilità di accesso a tariffe aeree a basso costo. In Italia, lo storico impulso verso la connettività e l'accesso a tariffe convenienti è stato possibile grazie alla liberalizzazione del trasporto aereo ed al mantenimento di un'efficace concorrenza tra compagnie».

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