Ma proprio indagando su questi episodi gli investigatori hanno avviato un’attività investigativa parallela che ha portato alla luce un giro di cocaina che riforniva le piazze di spaccio del capoluogo pontino e di Cisterna e che coinvolgeva proprio le due vittime, Nazzareno Di Giorgio e Marco Costanzo, “soci” in affari per la droga. Ieri, nell’ambito dell’operazione “Bellavista”, i due uomini sono finiti in carcere per detenzione e spaccio di stupefacenti insieme a Emiliano Valenti, 45 anni, e Mario Guiglia, 52 anni, che si occupavano prevalentemente dello spaccio al dettaglio della cocaina e della sua custodia, e ad Andrea Reale, 47 anni, considerato invece il fornitore del gruppo.
Estraneo al giro di droga ma responsabile dell’attentato a Costanzo, è stato arrestato nella stessa operazione anche Giovanni Cambria, pregiudicato di spessore con un curriculum criminale di rilievo e sentenze di condanna passate in giudicato. Fondamentali, per ricostruire la dinamica della circolazione dello stupefacente, sono stati i riscontri ottenuti grazie ai sequestri di droga (Costanzo era stato arrestato a luglio scorso con 50 grammi di cocaina), alle intercettazioni telefoniche e ambientali e alle dichiarazioni dei clienti, per lo più professionisti tra i 30 e i 40 anni ma anche molti giovanissimi che per una singola dose arrivavano a pagare anche 100 euro. Lo stupefacente era custodito all’interno di un garage poco lontano dal centro di Latina, diventato un vero e proprio bunker in cui gli indagati avevano perfino installato particolari congegni per individuare microspie.
«Non si tratta di un’organizzazione criminale – ha spiegato il vicequestore Pontecorvo – ma di un gruppo comunque ben strutturato in cui ciascuno aveva un ruolo specifico. Abbiamo poi individuato il mandante e il movente, di natura personale, degli episodi di intimidazione dello scorso anno».
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