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Giovedì 28 maggio tocca a Villa Adriana la cittadella costruita dall’imperatore Adriano nella prima metà del II secolo. Villa Adriana riapre all'insegna di nuovi percorsi rispettosi delle norme anti-contagio. La parola d'ordine è fruizione lenta, profonda e consapevole. Inoltre, è stata studiata una tariffazione dedicata al pubblico di prossimità, compreso quello di Roma, e favorevole anche per chi voglia vivere pienamente il contesto territoriale delle Villae.
Si tratta di un’occasione per ammirare i siti tiburtini in una condizione di grande tranquillità dovuta alla presenza di pochi ospiti.
Da mettere in agenda il progetto espositivo "60/20: Villa Adriana tra Cinema e UNESCO" (29 giugno – 30 settembre), che celebra l’iscrizione al patrimonio mondiale dell’umanità e la fortuna nel cinema del sito, ormai parte di un immaginario universale e condiviso. La mostra è intimamente legata al Villae Film Festival con il quale l’Istituto indaga il rapporto tra cinema e arte.
E a Villa Adriana non mancano le novità visto che il patrimonio in consegna al direttore Andrea Bruciati, diventa sempre più “bio”. Dopo l’olio e il pizzutello, arriva anche il miele di Adriano. «Nel parco sono state impiantate le prime arnie come tester biologico - racconta Bruciati - poi espanderemo il progetto anche al vigneto di Villa d’Este e all’area sull’Aniene del Santuario. Da lì produrremo tre diversi tipi di miele fra cui quello di “Styrax”, fiore tipico della zona con proprietà benefiche incredibili».
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