Ancora mistero sull'esatta "potenza di fuoco" del Recovery Instrument che sarà svelata a breve da von der Leyen, ma la cifra complessiva dovrebbe aggirarsi attorno ai 1000 miliardi di euro da investire, tra contributi destinati a aree e settori più colpiti e prestiti agevolati a tassi bassi e scadenze temporalmente lunghe. Dopo che Palazzo Berlaymont avrà messo tutte le carte sul tavolo, inizierà la "partita tecnica", tutta in salita, sul piano politico. Servirà, infatti, l'unanimità dei 27 e semaforo verde del Parlamento europeo.
Sogno da un lato, fallimento dall'altro: l'Europa è chiamata a scegliere. La sfida lanciata dal coronavirus è appena iniziata. Possiamo raccoglierla e vincerla, trasformando la crisi in opportunità, oppure fallire. "Sono certo che queste misure, per quanto temporanee lasceranno un segno - ha detto ieri l'eurocommissario Gentiloni - che resterà".
Ieri, intanto, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto uno scambio di vedute telefonico con il Primo Ministro olandese, Mark Rutte, riguardo a un "Recovery Fund" quale "componente fondamentale per una risposta europea tempestiva ed efficace alla sfida senza precedenti del Covid-19".
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