«Cristina, ricorderemo sempre il tuo sorriso dolce e contagioso»

«Cristina, ricorderemo sempre il tuo sorriso dolce e contagioso»
di Ilaria Bosi
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Lunedì 25 Maggio 2020, 15:31 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 17:17
SPOLETO - Le foto che scorrono sui profili social degli amici, quella serata al Sushi pensata per festeggiare l’avvio della fase 2, ma mai realizzata. I sogni infranti, le promesse interrotte, il ricordo dei tanti momenti vissuti in allegria. Il giorno dopo il terribile incidente costato la vita a Cristina Crispini, trent’anni per sempre, il dolore e l’incredulità soffocano le lacrime di quanti hanno conosciuto quella ragazza solare, dall’animo buono, sempre disposta a dare un aiuto agli altri. Tanti sentimenti e pensieri che gli amici del Vespa Club di Spoleto hanno riassunto pubblicando una foto di gruppo e un pensiero: “Con la dolcezza del tuo semplice e contagioso sorriso…Ti ricorderemo sempre così! Ciao Cri”. Sì, perché Cristina sapeva stare in compagnia, era legatissima al fratello Simone, con cui anche sabato aveva condiviso l’uscita fuoriporta. Un sabato caldo, il lockdown finito, la voglia di respirare l’aria buona: così la comitiva, in sella a quattro vespe diverse, aveva optato per la gita in Valnerina. I fratelli Crispini viaggiavano su due mezzi diversi. Cristina era salita su quella gialla fiammante, condotta da un amico comune, poco più grande di lei. Cosa sia accaduto in quel tratto di rettilineo a Norcia, lungo viale della Stazione, è presto per stabilirlo. Tra le ipotesi, la manovra improvvisa della Jeep Renegade, con targa dell’esercito, in ingresso – pare – verso una delle traverse del viale. Secondo alcuni, il fuoristrada avrebbe svoltato all’improvviso, senza che l’amico di Cristina potesse schivarlo. Un impatto tremendo, che ha fatto sbalzare la ragazza. Ferito, fortunatamente in modo lieve, il 33enne che era alla guida della due ruote, comprensibilmente provato per l’accaduto. Inizialmente trasportato a Perugia a bordo dell’eliambulanza, le sue condizioni fisiche sono buone. Molti non si danno pace anche per come si sia consumata la tragedia: a quelle sequenze terribili ha infatti assistito, senza poter far niente, il fratello di Cristina. Sono stati momenti strazianti. Per tentare di prestare soccorso alla ragazza è servito l’ausilio di un mezzo esterno, ma il cuore di Cristina avrebbe cessato di battere poco dopo lo schianto. La trentenne era molto conosciuta in città. Da qualche tempo lavorava in una tabaccheria di Piazza della Vittoria. Sorridente, gentile, con una grande capacità di relazionarsi con gli altri. Modi di essere che per diverso tempo l’hanno spinta a operare come volontaria della Stella d’Italia, l’associazione locale che offre servizio di emergenza/urgenza con il 118. Un’esperienza, anche questa, condivisa con il fratello Simone, che molti ricordano alla guida dell’ambulanza del 118. Proprio a Simone, e a tutta la sua famiglia, va in queste ore il pensiero di tanti. La salma di Cristina si trova nell’Istituto di Medicina Legale di Perugia, dove molto probabilmente, nelle prossime ore, verrà eseguita l’autopsia.
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