Roma, distanze e zone Unesco per i bar: ecco il modulo per ampliare spazio fra i tavolini

Roma, distanze e zone Unesco per i bar: ecco il modulo per ampliare spazio fra i tavolini
di Stefania Piras
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Domenica 24 Maggio 2020, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 14:35
Tre pagine, pochissime caselle da spuntare per dichiarare se si è in zona Unesco oppure no, una firma in fondo e la planimetria allegata che evidenzi i metri quadrati del nuovo spazio occupato. Le nuove regole, previste nella Fase due, per ampliare gli spazi esterni dei locali (esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, anche alberghi) a Roma sono state sintetizzate venerdì sera in una delibera della giunta capitolina che in collaborazione con la sovrintendenza ha prodotto il modello di autocertificazione con cui si potrà chiedere, e ottenere per tutto l'anno fino al 31 dicembre 2020, fino al 35% di spazio in più rispetto a quello già esistente e concesso. Se non c'è spazio attorno al bar o al ristorante si può richiedere una porzione di strada anche non immediatamente vicina: la distanza massima concessa dal fronte del locale è di 25 metri. 
Importante: la revisione dei piani di massima occupabilità rimane in capo al Campidoglio e rimane sospesa fino al 31 ottobre 2020. 

Il modello di autocertificazione da presentare è consultabile in anteprima sul nostro sito qui.

Oltre alle informazioni anagrafiche dell'esercente e gli estremi della licenza, si deve indicare per quale zona si intende richiedere l'occupazione del suolo pubblico. Le opzioni sono tre: Sito Unesco, Città Storica escluso Sito Unesco oppure Suburbio.

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Nell'autocertificazione è ribadito che bisogna rispettare tutte le norme relative agli arredi e quelle vigenti per le occupazioni di suolo pubblico tranne il pagamento Cosap che rimane sospeso per tutto il 2020 come aiuto per l'emergenza Covid. In pratica: il testo di riferimento rimane il Regolamento COSAP da cui si esclude il pagamento del canone riferito alla concessione OSP – emergenza COVID -19.

Valgono ovviamente anche le prescrizioni del Codice della Strada, il Regolamento di polizia urbana, edilizio e di igiene. Inoltre bisogna garantire che l’occupazione di suolo pubblico avvenga senza inibire il passaggio dei mezzi di soccorso lasciando lo spazio libero per passare. Molto importante la parte dei controlli dei vigili poiché dopo l'invio della Pec la nuova occupazione è subito attiva. E questo è un punto molto delicato: ci sono locali che hanno inoltrato domande e che aspettano la concessione di suolo pubblico da anni: in questa situazione potrebbero avere il via libera subito. 

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Nella delibera di giunta, inoltre, si ipotizza che, dopo una verifica sulle coperture, gli stessi provvedimenti possano essere presi anche per le librerie.
La delibera ha effetti immediati ma andrà comunque in Assemblea capitolina che avrà il potere di cambiare dei dettagli, come la proposta di eliminare l'obbligo per i gestori di adeguarsi al catalogo degli arredi urbani commerciali, e quella di mantenere l'ampliamento degli esterni per 12 mesi, con decorrenza dalla data d'invio della domanda.

 




 
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