Autostrade, scontro sul prestito. Il Mit: no a ultimatum, dossier chiuso

Autostrade, scontro sul prestito. Il Mit: no a ultimatum, dossier chiuso
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Sabato 23 Maggio 2020, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 20:29

«Il comunicato stampa di Atlantia ha il sapore di un ultimatum. Premesso che nessuno, nè tanto meno Atlantia, può permettersi di minacciare le istituzioni, è bene ricordare che determinate decisioni vanno aspettate con rispetto delle istituzioni e di coloro che hanno lavorato senza mai fermarsi alla procedura di caducazione». Lo fanno sapere all'ANSA fonti del Ministero delle infrastrutture trasporti, precisando che il Dicastero «ha completato il dossier, come già annunciato nei giorni scorsi e in parlamento dalla ministra, e lo ha inviato alla presidenza del consiglio per avviare una discussione e un confronto necessari prima della decisione che avverrà in Consiglio dei ministri, come più volte sottolineato pubblicamente dalla ministra De Micheli». 

«Sarebbe meglio evitare ultimatum e ricatti, lo dico da ligure. Forse i toni sarebbe meglio che cambiassero», ha detto anche il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, a «L'Intervista di Maria Latella», su Sky TG24.

 



Attacca il vice ministro delle infrastrutture Giancarlo Cancelleri (M5s) su Facebook: «Aspi, quelli del crollo del ponte di Genova, che si sono macchiati delle 43 vittime, che non hanno neanche chiesto scusa, quelli lì dei Benetton, che ricattavano il Governo, se ne sono usciti con una novità. Hanno detto: se non ci fate la garanzia dello Stato per avere un prestito anche noi di qualche milIardo di euro, non facciamo gli investimenti. Cioè il ricatto, la logica del ricatto». «Ebbene quello che penso e che pensa il M5s: abbiamo perso solo tempo, mi rivolgo alle altre forze di maggioranza, a Iv al Pd, stiamo perdendo tempo revochiamogli le concessioni, questa non è gente seria». 

«Noi un piano ce l'abbiamo, un piano serio che risponde a tutte le critiche di quelli che dicevano che senza la concessione tanti padri di famiglia alla fine perderanno il lavoro. Non perde il lavoro nessuno. Vogliamo commissariare direttamente Aspi, con un commissario di governo. E Spea, che era quella che taroccava i controlli, la sostituiamo con Anas». «Così non perde il lavoro nessuno - spiega - e allontani la penale che dovremmo riconoscere per la revoca della concessione, perché la metti alla fine come onere di subentro, e intanto fai partire il bando di gara». «Intanto fai partire il bando di gara, per il quale ci vorranno almeno 2 anni e mezzo, tre, anche 4 se ci sono dei ricorsi. Nel frattempo che facciamo? Lasciamo tuto ai Benetton? Ad Aspi? Ci continuiamo a far ricattare da queste persone sui giornali?», chiede Cancelleri, che si rivolge ai partiti di maggioranza. «Amici miei io non ci sto, questa cosa va fatta immediatamente. Ripeto alle altre forze di maggioranza, a Pd e Iv, che stiamo aspettando di fronte a gente di questo tipo che continua ad andare sui giornali e ricattare il Governo? Nessuno può ricattare il Governo, lo Stato italiano, i cittadini. Per me dobbiamo agire in quel modo lì e dovremmo cominiciare ad esere sempre più forti».

«Che un'azienda che ha causato la caduta di un ponte a Genova, un'azienda protagonista di diverse criticità, anche manageriali, arrivi a ricattare il governo credo sia un'azione da rigettare con forza e non perché querelano Buffagni: a me interessa il rispetto che un'azienda privata deve avere di uno Stato sovrano e del suo popolo. Il governo italiano non si piega ai ricatti, lavora nell'interesse dei cittadini, anche sulle Autostrade. Lavora all'abbassamento delle tariffe». Lo dice in un video su Fb il viceministro al Mise Stefano Buffagni.

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