Cessione Ast, l'ad Burelli
«Guido io la trattativa, non solo
vendita ma anche nuovo partner»

Massimiliano Burelli
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Sabato 23 Maggio 2020, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 17:10

«Inizia una nuova fase, durante la quale dobbiamo costruire il futuro su quanto di buono fatto in questi ultimi 25 anni. Un fase che permetterà ancora di svilupparci». L'amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli, è fiducioso. «Ogni cambiamento porta sempre un'opportunità», dice guardando fisso la telecamera. Un video messaggio spedito ai lavoratori di Ast per «commentare» la notizia arrivata dalla Germania. Le strade della multinazionale tedesca ThyssenKrupp e dello stabilimento di Terni si separano. Dopo 25 anni, la bandiera tedesca non svoltolerà più all'ingresso di viale Brin. Ma il processo di vendita, o di trasformazione societaria, come più volte rimarca l'ad Burelli, non sarà breve. «Il sottoscritto, gestirà il processo di ricerca di un nuovo partner o di vendita», rimarca Burelli come a far capire che ancora il timone è nelle sue mani. Per quanto? «Il processo durerà qualche mese», spiega nel video l'ad di Ast. Iter che farà leva sulle qualità dello stabilimento ternano. «Il processo non sarà veloce perché la selezione del nuovo partner o del nuovo proprietario dovrà tenere conto della credibilità di Ast per selezionare la migliore offerta possibile», rimarca Burelli. Offerta che dovrà tenere conto di due paletti che l'ad di Ast piazza con decisione. «Salvaguardare i livelli occupazionali e la strategicità del sito», dice Burelli. Segno che è necessario in questa fase chiarire fin da subito i passaggi chiave della trattativa. Visto che la cessione, o l'ingresso di un nuovo socio, dovrà fare i conti con un contesto mondiale stravolto dalla pandemia. Da capire se il riferimento al golden power (l'intervento dello Stato per acquistare Ast dalla multinazionale) sia stato omesso dal discorso per questioni di tempo, tra l'approvazione dell'emendamento targato Lega e la registrazione del video, o volutamente. Fatto sta che quello che può essere un punto di forza nella trattativa non viene mai menzionato dall'ad Burelli. Golden power che accende un dibattito tra Lega e Pd a proposito della paternità dell'operazione. «Sulla Golden Power per Ast - dichiara il capogruppo del Pd Francesco Filipponi - siamo felici che finalmente un governo - quello Conte giallorosso - abbia colto una richiesta che il Pd va facendo da diverso tempo e sulla quale il precedente esecutivo a trazione leghista era rimasto del tutto sordo. La Lega copia da noi, ma quando è nell'interesse di Terni siamo ben felici di avergli passato il compito».

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