Un automobilista diretto a Roma è stato sorpreso in Abruzzo, mentre era in viaggio con un drago barbuto, ovvero un rarissimo rettile di origine australiana regolarmente denunciato. Alla richiesta di spiegazioni da parte degli agenti l’uomo ha esibito regolare documentazione che attestava come l’animale fosse affetto da una grave malattia, che soltanto una clinica veterinaria della capitale, specializzata in animali esotici, sarebbe stata in grado di curare. Inevitabile il via libera, da parte dei poliziotti, che hanno potuto godere del singolare incontro con il rettile dalla testa striata.
Disco rosso invece per un altro cittadino che, al telefono con un operatore, ha provato a chiedere istruzioni, sostenendo di doversi recare urgentemente a Roma per il funerale della madre. Sfinito dall’interminabile colloquio telefonico, che non sembrava approdare ad alcun risultato, ad un certo punto l’operatore ha chiesto a bruciapelo, al suo interlocutore, quando e in quali circostanze fosse morta la madre. L’uomo, istintivamente, ha risposto: “Ma mia madre è ancora viva”. Permesso ovviamente negato, con annessa ramanzina.
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