Rieti, coronavirus: Sant'Antonio,
festa senza processione e i fuochi

Processione dei Ceri
di Emanuele Laurenzi
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Sabato 23 Maggio 2020, 00:48 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 22:29
RIETI - Coronavirus: addio alla Processione dei ceri e al giugno antoniano.  

Almeno per quest’anno e almeno nella formula che tutti conoscono. Il mese di festa popolare che culmina col rito della processione in onore di Sant’ Antonio da Padova, il santo più amato dai reatini, paga dazio al coronavirus e viene praticamente cancellato. Niente festeggiamenti, niente processione e persino niente fuochi d’artificio: le manifestazioni alternative, inclusi i riti religiosi, sono allo studio delle autorità e nei prossimi giorni è previsto un incontro tra Vescovo, Prefetto, sindaco e responsabili della Pia Unione Sant’ Antonio. In quell’occasione sarà stilato il nuovo programma di questo giugno antoniano anomalo.
Rieti nel mese di giugno vive da sempre il suo momento migliore, complici proprio le iniziative in onore di Sant’ Antonio che fanno vestire a festa la città. Il coronavirus negherà quasi totalmente questa esperienza ai reatini. Tutto è stato cancellato, anche perché si tratta di eventi aggregativi che raccolgono migliaia di persone in spazi relativamente ristretti. Il primo pensiero, ovviamente, va alla Processione dei Ceri, una delle più grandi ed importanti d’Italia, che mette insieme quasi 30mila persone tra coloro che sfilano al seguito della statua del Santo e coloro che assistono al passaggio lungo il percorso che si snoda tra le strade medievali.
Quest’anno la processione era stata messa in calendario per domenica 28 giugno, con l’avvio ufficiale degli eventi fissato il 12, ovvero giorno dell’esposizione della statua del Santo, anche se, fin dal prossimo fine settimana, la città sarebbe entrata nell’atmosfera della festa. Per ora è tutto cancellato, dalla presenza del luna park per il divertimento dei più giovani fino al concerto in calendario alla vigilia della processione, che ogni anno riempiva piazza San Francesco.
I reatini, poi, dovranno fare a meno anche di un’altra tradizione, ovvero lo spettacolo pirotecnico che scattava al rientro della statua del Santo e chiudeva ufficialmente il giugno antoniano.
La Pia Unione e la Diocesi stanno lavorando alle ipotesi alternative. La chiesa di San Francesco, che ospitava l’esposizione della statua di Sant’ Antonio, è chiusa per lavori di consolidamento post sisma. La sede dei festeggiamenti era stata già spostata alla Basilica di Sant’Agostino ed è lì che dovrebbe essere esposta la statua a partire dal 12 giugno. Sarebbe in via di definizione un calendario di messe con 2 funzioni al giorno, mentre per la processione si starebbe studiando una soluzione per evitare l’annullamento totale: posizionare la statua su un camion e farla sfilare lungo un percorso ridotto per le vie della città, con il Vescovo Pompili al seguito per impartire la benedizione. Si tratta solo di un’ipotesi che, per ora, non trova conferma, mentre ci sarebbe anche una proposta per recuperare in parte i festeggiamenti antoniani a ottobre, unendoli a quelli di San Francesco. L’idea prende spunto dal fatto che quest’anno ricorre l’ottocentesimo anniversario del passaggio di Sant’ Antonio al francescanesimo. Un recupero della festa che, ovviamente, sarà possibile solo se la situazione in autunno sarà migliorata e sarà possibile fare eventi aggregativi. Per ora non resta che aspettare e, mai come quest’anno, i reatini sentono loro il famoso intercalare «Santanto’ aiutace tu».
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