Morto in un carrello, il cadavere trasportato dopo un'overdose: sospetti su una coppia di Ceccano

Morto in un carrello, il cadavere trasportato dopo un'overdose: sospetti su una coppia di Ceccano
di Marina Mingarelli e Maria Laura Lauretti
5 Minuti di Lettura
Sabato 23 Maggio 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 09:29

Trovato morto dentro un carrello della spesa, il cerchio si stringe intorno a due coniugi che abitano nel quartiere Di Vittorio a Ceccano. Lo stesso quartiere dove è stato ritrovato cadavere Marcello Pisa, il 52enne disoccupato residente a Vallecorsa. La coppia sembra che conoscesse molto bene la vittima e che tra loro ci fosse una frequentazione assidua. Forse i due potrebbero fornire le risposte che stanno cercando gli investigatori.



Gli investigatori non fanno per ora trapelare altri dettagli, ma sembra che le indagini abbiano preso una direzione ben precisa. L’ambiente scandagliato resta quello della droga frequentata anche la coppia, come la vittima. Nel corso della giornata sono state sentite altre persone.

L'autopsia - Come è morto Marcello Pisa? Ieri il medico legale Marco Straccamore ha effettuato l’esame autoptico. Adesso bisognerà attendere i canonici 60 giorni per avere il risultato della perizia. Sono state effettuate le analisi tossicologiche fondamentali per accertare se a decretare la morte del 52enne possa essere stata una dose eccessiva di droga o tagliata male.

L’ipotesi del decesso per overdose, al momento, sembrerebbe la più accreditata. Il 52enne potrebbe aver assunto droga ed essersi sentito male a casa di qualcuno. E questo qualcuno, che forse non aveva un’auto, per non avere problemi con le forze dell’ordine, potrebbe averlo caricato nel carrello della spesa e poi in piena notte, e a piedi, trasportato nei pressi del piazzale del supermercato Conad. dove giovedì mattina era stato ritrovato.



La morte risalirebbe almeno a dodici ore prima del ritrovamento. Segno questo che Marcello Pisa è stato trasportato in quel posto appunto in piena notte. La presenza del cadavere nel carrello ricoperto da un telo è stata notata soltanto giovedì intorno a mezzogiorno, quando due dipendenti del centro di radiografia, situato a poca distanza, hanno notato del sangue che gocciolava da quel carrello.



I due si sono trovati davanti a una scena raccapricciante. L’uomo si trovava raggomitolato dentro il carrello, con gli arti incastrati tra le piccole inferriate. Data la sua corpulenza, gli investigatori sospettano che trasporto del cadavere sia stata fatto da non meno di due persone.

Non c'è stato un pestaggio - I carabinieri escludono che l’uomo sia stato ucciso a causa di un pestaggio. Sul corpo infatti non sarebbero stati trovati segni che possano far dubitare che sia stato picchiato al punto da decretarne la morte. Per quanto riguarda l’emorragia riscontrata, spiegano dal comando provinciale dei carabinieri, si trattava di sangue fuoriuscito dal naso a causa della posizione della testa piegata in avanti sul corpo.

Un fiore per per Marcello -  Qualcuno ieri pomeriggio ha lasciato un mazzo di rose sul luogo del ritrovamento del cadavere nel carrello, a pochi metri dal laboratorio diagnostico di via Di Vittorio, a Ceccano, nel punto dove era stato fotografato il carrello. Un gesto simbolico arrivato all’indomani della tragedia, figlio di una riflessione, del pensiero per una vita interrotta all’improvviso. Quasi un invito a mettere da parte le feroci polemiche sfociate soprattutto sui social nei primi tragici momenti che hanno accompagnato la scoperta del cadavere e un modo per sostituire (e far dimenticare) quell’immagine, macabra, del carrello della spesa all’interno del quale è stato ritrovato il corpo del 50enne di Vallecorsa. Un’immagine scioccante che ha fatto il giro di media e social e che è in poco tempo è diventata virale.



Choc in paese - Nel piccolo centro ciociaro al confine con la provincia di Latina, intanto, c’è incredulità per la tragica morte di Marcello. Parole di vicinanza ai familiari sono state subito rivolte dal sindaco Michele Antoniani e dal parroco don Francesco Paglia.

L’uomo viveva in un’abitazione del centro storico e negli ultimi mesi aveva raccontato un po’ a tutti la volontà di volersi trasferire in Germania dove avrebbe lavorato come piazzaiolo. Era molto bravo e in passato aveva avuto modo di farsi apprezzare per le sue doti di chef e pizzaiolo. Per provare a cambiare vita e trasferirsi all’estero si era attivato anche per la parte burocratica dei documenti. Un tentativo che, però, sarebbe andato fallito e che avrebbe riportato il 50enne al difficile quotidiano che da decenni lo vedeva muoversi tra Vallecorsa e Ceccano.

I "viaggi" a Ceccano - La mattina presto prendeva l’autobus per raggiungere il Sert, nella parte alta di Ceccano, e nel primo pomeriggio, sempre con l’autobus, rientrava a Vallecorsa. Movimenti confermati e noti sia dai vallecorsani che dai ceccanesi per la presenza continua di quell’uomo spesso fermo alle fermate del trasporto pubblico provinciale.

Tutti lo conoscevano per il suo carattere piuttosto timido e sempre molto remissivo, un tipo che come hanno raccontato in molti «non sarebbe stato capace di fare del male ad alcuno».

Considerazioni che rendono l’immagine di una persona lontana da qualsiasi ambiente di criminalità e che mai è stato legato a giri malavitosi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA