Asl di Frosinone, continua il valzer dei direttori generali: 14 nomine in 20 anni

Asl di Frosinone, continua il valzer dei direttori generali: 14 nomine in 20 anni
di Pierfederico Pernarella
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Sabato 23 Maggio 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:55

In principio, era appena cominciato il nuovo secolo, fu Carmine Cavallotti. Ma durò solo un anno. Poi venne il turno di Domenico Stalteri, anche lui un anno. E poi Carlo Mirabella, un paio di anni scarsi e venne defenestrato per essere sostituito da Giancarlo Zotti. Che invece, nonostante tutto, riuscì a restare in sella per quattro anni consecutivi. Miracolo. Poi la giostra ripartì. Ed ecco allora Antonietta Costantini (commissario per meno di un anno), Raffaele Ciccarelli (facente funzioni per un mesetto) e di nuovo Mirabella che, pace all’anima sua, morì circa due anni dopo il ritorno alla guida della Asl ciociara. Quindi Mauro Vicano, il generale della Finanza Vincenzo Suppa, e di nuovo Vicano. E poi Isabella Mastrobuono, fatta fuori un anno e mezzo dopo e sostituita da Luigi Macchitella. Secondo miracolo. Anche lui rimasto in sella, come Zotti, per quattro anni. 
 
Punto e a capo - Ma è meglio non farci la bocca, non si sa mai ci si dovesse abituare alla continuità aziendale. E così, vent’anni dopo, la giostra ha ripreso a girare. Giusto il tempo di lasciarsi alle spalle, speriamo, una pandemia. Stefano Lorusso, arrivato come un giovane di belle speranze, è stato più veloce della luce: a nemmeno un anno dalla nomina, ha deciso di andarsene per assumere un incarico al Ministero della Salute. Il suo posto dovrebbe essere preso dall’attuale direttore sanitario, Patrizia Magrini, che lunedì riprenderà servizio dopo la lunga convalescenza a causa del Covid. 

Con la sostituzione di Lorusso, saranno ben 14 le nomine fatte negli ultimi venti anni per il posto di vertice della Asl di Frosinone tra commissari, facenti funzioni, manager presi dalle short list. Queste ultime, introdotte di recente dalla Regione Lazio, non portano granché bene all’azienda sanitaria ciociara dove di short, di corto, anzi cortissimo, c’è più che altro la durata dei mandati di chi viene scelto per guidarla. Per sua decisione, o per “volontà superiori”, spesso a caro prezzo per le casse pubbliche a causa degli strascichi giudiziari che i licenziamenti si portano dietro. Come nel caso della recente condanna del tribunale del lavoro di Roma che ha condannato la Regione Lazio al pagamento di 232.405 euro a titolo di risarcimento danni all'immagine oltre rivalutazione ed interessi a favore dell'ex manager della Asl di Frosinone Isabella Mastrobuono.

L'ex commissario - Una poltrona difficile da occupare e soprattutto da mantenere. Perché? Lo abbiamo chiesto al manager più longevo dell’Asl di Frosinone negli ultimi venti anni: Luigi Macchitella. «La qualità principale richiesta a chi assume la guida di un’azienda sanitaria - racconta l’ex commissario -, per quella che è stata la mia esperienza, è assumersi le responsabilità. Prendere delle decisioni è la parte più complicata, più difficile, soprattutto quando da un lato devi stare attento al problema dei costi e dall’altro devi garantire il diritto alla salute, un confine che spesso è difficile da far conciliare. E in questi casi bisogna avere il coraggio di fare delle scelte».

E congedandosi dalla Asl di Frosinone, Macchitella non aveva potuto fare a meno di ricordare che al momento del suo insediamento si era trovato di fronte a una situazione di altissima conflittualità: con sindaci, sindacati, case di cura, dipendenti con un’infinità di ricorsi al Tribunale e in Procura. 
«Sì vero, ho trovato un alto tasso di litigiosità, ma grazie anche all’aiuto degli avvocati siamo riusciti a risolvere buona parte dei contenziosi». Un lavoro difficile, non a caso durato quattro anni. Circostanza rara, se non unica, nella Asl di Frosinone. Chissà se e quando ricapiterà. 

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